Maneskin nominati ai Grammy awards 2023. Le nomination sono state rese note oggi, 15 novembre. I candidati per la 65esima edizione dei Grammy Awards sono state annunciate tramite live streaming, a partire dalle 18 sul sito della Reconding Academy.

Maneskin nominati ai Grammy awards 2023: i rivali

Anche I Måneskin hanno ricevuto una candidatura ai Grammy 2023 nella categoria New Artist. La band romana avrà di fronte una agguerrita concorrenza, infatti se la dovranno vedere con Anitta, Omar Apollo, DOMi & JD Beck, Muni Long, Samara Joy, Latto, Tobe Nwigwe, Molly Tuttle e Wet Leg.

Ai recenti premi Mtv Ema di Düsseldorf, i Måneskin sono stati invece superati in entrambe le categorie in cui erano candidati, come Best rock, dai Muse e, come Best italian Act, dai Pinguini Tattici Nucleari.

L’augurio è che il gruppo italiano e compagni ripercorrano le strade dei loro connazionali, vediamo chi sono coloro i quali hanno ripotato nel nostro bel paese un grammofono.

I Grammy degli italiani

I primi Grammy, che si svolsero a Los Angeles il 4 maggio 1959, videro tra i trionfatori assoluti proprio un italiano. Con la canzone “Nel blu dipinto di blu”, Domenico Modugno si aggiudicò il premio come miglior canzone e registrazione dell’anno.

Nello stesso anno anche il soprano Renata Tebaldi portò a casa un grammofono nella categoria miglior interpretazione vocale solista di musica classica, per “Operatic recital”.

Luciano Pavarotti ne ha vinti ben cinque: nel 1979, 1980, 1982 e 1989 ha trionfato nella categoria dedicata alla miglior interpretazione vocale classica solista. Poi se ne aggiudicato altri due: nel 1997 gli è stato conferito il premio “MusiCares person of the year” e, nel 1999, è stato premiato con il Grammy Legend Award.

Nella categoria miglior interpretazione vocale di una solista di musica classica, nel 1995, nel 1998, nel 2001, nel 2002 e nel 2011 ha vinto il mezzosoprano Cecilia Bartoli.

Il compositore Giorgio Moroder, invece se ne aggiudicati 4. Questi i motivi: due nel 1984 per la colonna sonora e la miglior composizione strumentale del film Flashdance, uno nel 1998 per la miglior registrazione dance con “Carry on” e uno nel 2014, per aver contribuito all’album dell’anno “Random Access Memories” dei Daft Punk.

Il maestro Ennio Morricone anche ha vinto il Grammy: ha ricevuto il grammofono per ben 3 volte: il primo è un premio per la miglior colonna sonora nel 1988 per “The Untouchables”. Il secondo è arrivato nel 2010 ed è stato onorato con il Grammy Hall of Fame Award per la colonna sonora di “Il buono, il brutto e il cattivo”, mentre nel 2014 ha vinto il premio speciale “Grammy Trustees Award”.

Non dimentichiamo Nino Rota che ha conquistato un Grammy per la colonna sonora del Padrino esattamente 49 anni fa, nel 1973.

Sul fronte del pop, Laura Pausini ha vinto il premio come miglior album latin pop con “Escucha” nel 2006.

Nel 2011 è toccato a Riccardo Muti portare a casa due premi: grazie al “Verdi- Messa da Requiem” ha vinto un Grammy come miglior album di musica classica e miglior performance corale.

Nel 2008 il dj Benny Benassi ha trionfato nella categoria miglior musica remixata-non classica con il brano “Bring the Noise.

Chi è l’artista con più Grammy?

Il record per il maggior numero di Grammy è detenuto da Georg Solti, direttore d’orchestra ungaro-britannico che ha condotto la Chicago Symphony Orchestra per 22 anni. Ha vinto un totale di 31 premi competitivi su 74 nomination e nel 1996 è stato insignito del Grammy Lifetime Achievement Award.

Maneskin, il nuovo album: Rush! uscirà a gennaio 2023

Damiano, Victoria, Thomas e Ethan sono attualmente impegnati in un tour negli Stati Uniti e sono stati ospiti del Jimmy Kimmel Show dove hanno suonato il loro nuovo singolo “The loneliest”. Nel frattempo siamo tutti in attesa del prossimo loro disco.

Il disco uscirà il prossimo 20 gennaio 2023, tra i brani inediti ci sarà la hit sopracitata ma anche Kool Kids, che hanno già offerto in anteprima live durante il loro tour mondiale “Loud Kids Tour”.

Questo album potrebbe aiutare la band a sbarcare definitivamente negli Stati Uniti come star di primo ordine, la direzione musicale infatti é leggermente cambiata, come pure il management.