Al termine di una battaglia durata quasi tre ore, Holger Rune può ufficialmente festeggiare la vittoria dell’ATP Parigi-Bercy. Il danese, infatti, nell’ultimo atto del Master 1000, ha battuto Novak Djokovic con il punteggio di 3-6, 6-3, 7-5. Con questa vittoria, il tennista classe 2003 conquista ufficialmente la Top-10 nel ranking ATP. Si tratta, ovviamente, del suo best ranking nel corso della sua – per ora – breve carriera.

ATP Parigi-Bercy, i record di precocità di Rune

Con questo trionfo, Rune diventa il primo giocatore danese ad entrare nei primi dieci della classifica ATP da quando è nato il sistema computerizzato (1973), così come il più giovane vincitore del Master 1000 di Parigi-Bercy dal 1986, ossia dalla vittoria finale di Boris Becker che all’epoca aveva solo 18 anni. Inoltre, era dal 2007 che il ranking ATP non contava due top-10 con meno di vent’anni compiuti (Djokovic da numero 6 e Murray alla 10, entrambi diciannovenni).

Nel corso del torneo, Rune aveva battuto quattro tennisti attualmente in Top 10 come Hurkacz (n.10) al 2°T, il n. 9 Rublev al 3°T, il n. 1 Alcaraz nei quarti (per lui stagione finita e infortunio agli addominali, ndr) e il n. 8 Auger-Aliassime in semifinale con una prova di forza impressionante contro uno degli atleti più ‘caldi’ del momento.

Per Djokovic c’è invece da incassare una sconfitta, di fronte ad uno dei tennisti del futuro (e presente), come confermato nella conferenza stampa pre-partita:

Mi piace molto: è un bravo ragazzo, ha una grande famiglia, un grande gruppo di persone intorno a lui. È un gran lavoratore, ha una bella etica del lavoro e merita il suo successo. Seguo la sua crescita da circa tre/quattro anni, dai Challenger a ora che è nella Top 15. Non ho dubbi che lui sia il futuro del nostro sport insieme con Alcaraz e altri ragazzi.