Accadde oggi, 3 novembre 1970: Allende presidente del Cile. Il deputato socialista Salvador Allende, nato a Valparaíso nel 1908 e morto a Santiago nel 1973, divenne presidente del Paese sudamericano 52 anni fa a capo di una coalizione di sinistra. Attuò la riforma agraria e nazionalizzò alcune industrie e le miniere di rame; in politica estera strinse rapporti di amicizia con i Paesi socialisti. Nel 1973 fu deposto e morì durante il colpo di Stato militare guidato dal generale Augusto Pinochet.

Accadde oggi, 3 novembre 1970: Allende presidente del Cile

Di famiglia agiata, Allende partecipò da studente alla lotta politica contro la dittatura di Ibanez e nel 1931 venne arrestato. Laureato in medicina nel 1932, tra i fondatori del partito socialista nel 1933, eletto deputato nel 1937, fu chiamato due anni dopo a dirigere il ministero della Sanità nel governo di Fronte popolare del presidente Aguirre Cerda. Senatore dal 1945, Salvador Allende fu candidato del Fronte popolare alle elezioni del 1952, 1958 e 1964. Eletto presidente del senato nel 1968, quale leader della coalizione di Unità popolare formata da socialisti, comunisti, cattolici di sinistra e radicali, divenne presidente della repubblica con le elezioni del 4 settembre 1970.

La politica di Salvador Allende

Il governo presieduto da Allende attuò una politica di riforme destinate a colpire gli interessi dei ceti privilegiati cileni e delle grandi società multinazionali, soprattutto quelle statunitensi. Procedette infatti all’integrale attuazione della riforma agraria, e successivamente alla nazionalizzazione di alcune industrie e delle miniere di rame. In politica estera Allende stabilì rapporti con Cuba e altri Paesi socialisti. La sua politica, però, provocò la reazione dell’opposizione parlamentare formata da conservatori e democratici cristiani. Un’opposizione che mise in difficoltà il governo costretto a subire numerosi rimaneggiamenti. Allende dovette inoltre affrontare il fenomeno del terrorismo, provocato dalle fazioni estreme, che si scatenò in tutto il Cile mentre la situazione economica, resa precaria dalla sospensione dei crediti esteri (per lo più statunitensi), si aggravò in seguito a un’ondata di scioperi senza precedenti.

La fine di Allende

Il 22 agosto 1973 la Camera dichiarò illegale il governo di Allende. Il voto suscitò reazioni negli alti gradi delle forze armate. A questo punto Allende propose un plebiscito per conoscere la volontà del popolo; ma l’11 settembre un’improvvisa rivolta promossa dai militari, comandati dal generale Augusto Pinochet, provocò il bombardamento e l’assalto al palazzo presidenziale, dove lo stesso Allende morì dopo essersi rifiutato di arrendersi. Il 23 maggio 2011 la magistratura cilena ha disposto la riesumazione del corpo di Salvador Allende per indagare sulle effettive cause della sua morte, allo scopo di provare la tesi del suicidio, per non cadere nelle mani di Pinochet, o al contrario, di dimostrare che si trattò di omicidio.

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.