Bonus 1000 euro Meloni. Il governo Meloni ha studiato e previsto una riforma del Fisco che prevede una pace fiscale con lo stralcio dei debiti per tutte quelle cartelle che presentano un importo inferiore a 1.000 euro e al contempo, invece, uno sconto dell’80% per quelle cartelle che presentano un debito che arriva fino a 2.500 euro.

Bonus 1000 euro Meloni

Tante le novità previste nella riforma del sistema fiscale che sta studiando il nuovo governo. La nuova pace fiscale che sarà introdotta all’interno del sistema del Fisco dal governo Meloni prevede un doppio binario, che porterebbe alla rottamazione delle cartelle esattoriali fino al 30 giugno 2022 e che dovrebbe essere inserito già all’interno della Legge di Bilancio 2023.

Secondo quanto viene riportato dal Messaggero, la pace fiscale per quanto riguarda le suddette cartelle seguirà due binari, ovvero:

  • lo stralcio e, dunque, la cancellazione del debito, per quanto riguarda le cartelle iscritte a ruolo sotto i mille euro;
  • uno sconto di importo pari all’80% per quanto riguarda le cartelle esattoriali di importo superiore, le quali presentano dei debiti fino a 2.500 euro.

In realtà, però, la Lega vorrebbe aumentare questa soglia, innalzandola fino a 3.000 euro, ma la problematica principale riguarda il reperimento delle risorse da destinare a tale manovra.

Allo stato attuale, infatti, o quantomeno nel momento in cui questa pace fiscale venisse realmente inserita all’interno della Legge di Bilancio 2023, i debitori che dovranno pagare una cartella esattoriale di importo superiore a 2.500 euro, dovranno versare, oltre all’intera imposta, anche gli interessi legali e le sanzioni applicate.

Riforma fiscale

“L’obiettivo – spiega una fonte di Fratelli d’Italia – non è una semplice riforma del sistema tributario ma l’apertura di una nuova era nei rapporti tra fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato”.

“L’Agenzia Entrate – ha spiegato recentemente Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia – deve togliere di mezzo le cartelle inesigibili, perché lì non si potrà riscuotere niente e quindi bisognerà fare pulizia di quelle cartelle. Poi – ha proseguito Leo – abbiamo le cartelle di ammontare inferiore: se andiamo a mettere a raffronto queste cartelle da recuperare e il costo di recupero, il costo di recupero è superiore all’ammontare richiesto”.