Sconvolgente episodio a Rovigo dove uno studente spara in classe con una pistola ad aria compressa contro una professoressa durante una lezione.

La vicenda è accaduta qualche giorno fa all’interno dell’Istituto tecnico superiore “Viola Marchesini” di Rovigo, in una classe prima.

A rendere ancor più preoccupante la notizia è che la scena è stata filmata con un telefonino da uno dei compagni, video trapelato proprio in queste ore.

Il filmato inquadra solamente la docente e ciò lascia appunto intendere che il compagno che ha registrato la scena fosse appunto complice del gesto. Non è mostrato chi ha sparato, ma al momento della reazione della professoressa in classe scoppiano risate collettive. Seppur il proiettile di gomma sia stato sparato da un solo compagno, tutta la classe appare divertita dal gesto, incosciente della gravità di una tale azione.

L’autore del gesto è stato immediatamente individuato così come il compagno che ha filmato il tutto, complice dell’azione “premeditata”. Per entrambi è prevista una sanzione disciplinare esemplare, che scoraggi eventuali emulatori.

Per l’intera classe è prevista inoltre una giornata di formazione sull’educazione civica ed una serie di incontri con una psicologa che aiuti i giovanissimi a rendersi conto della gravità dell’accaduto.

Perché per quanto appaia davvero assurdo, questi ragazzini hanno bisogno di un aiuto per uscire fuori dalla loro percezione distorta della realtà e su come un apparente scherzo di classe potesse sfociare in un reato penale con il serio rischio di provocare lesioni gravi e permanenti alla professoressa.

Ovviamente il fatto è stato anche segnalato alla Questura e in queste ore la professoressa dovrà decidere se procedere con la denuncia.

Rovigo studente spara in classe: la ricostruzione dei fatti

L’insegnante è stata colpita alla testa da un proiettile in gomma partito dalla pistola ad aria compressa mentre stava illustrando una diapositiva informatica attraverso il proiettore. Immediatamente ha interrotto la spiegazione e quasi spaesata ha capito di essere stata ferita da uno dei suoi allievi.

Attonita, la docente ha affermato “eh no, questa non ve la perdono”, forse alludendo ad altri tentativi di scherzo degenerati in bullismo nei confronti dell’insegnante. Visibilmente scossa dall’accaduto e quasi incredula su come tale grave gesto potesse essere stato compiuto, la donna si è poi alzata in piedi cercando i responsabili e riprendere il controllo della classe manifestando la propria autorevolezza.

La docente, massaggiandosi la tempia colpita, ha dichiarato “Mi hai fatto male veramente”, cercando di far capire al giovanissimo la pericolosità della sua azione. L’affermazione avrebbe dovuto far calare il silenzio, gelando il sangue degli allievi rimproverati e messi davanti alla gravità della situazione, invece la reazione è stata quella di un divertimento generale.

Ed infatti il ragazzino colpevole dello sparo non si è fermato. Sebbene il video si interrompa, le informazioni finora trapelate descrivono che sarebbe stato sparato anche un secondo pallino che questa volta ha colpito la professoressa ad un occhio. La donna a questo punto ha dovuto invocare l’aiuto del personale scolastico che ha dovuto chiamare i sanitari del Pronto Soccorso per le medicazioni necessarie.

Il commento della dirigente scolastica

La dirigente dell’Istituto, Isabella Sgarbi, ha commentato il preoccupante fatto accaduto con queste dichiarazioni che sottolineano l’incoscienza dei giovani studenti:

“Come docenti, più che allarmati siamo affranti dal punto di vista educativo, perché i ragazzi non hanno percepito il disvalore del loro gesto, hanno reagito come fosse un gioco. Si è trattato di allievi di una prima classe, quindi giovani, che si sono anche autodenunciati. Non provengono da famiglie con disagio, sono ragazzi normali. Solo hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori”.

La dirigente ha inoltre sottolineato l’importanza di un percorso di educazione civica dei ragazzi attraverso anche la collaborazione con le autorità locali:

“Siamo un istituto tecnologico, e insegniamo l’uso corretto delle tecnologie. I ragazzi seguono anche lezioni di diritto e di educazione civica, e su questo dobbiamo insistere”.