Buoni fruttiferi, come funziona il rimborso. Tra i mille modi di mettere da parte qualche risparmio in modo sicuro e con la garanzia di poterlo ritrovare anche in futuro è quello di sottoscrivere un buono fruttifero postale. I nostri nonni alla loro epoca “si sono fatti la famosa posizione” e grazie solo agli interessi dei buoni si sono ritrovati un gruzzoletto niente male da parte. Oggi purtroppo non è più un investimento vantaggioso come un tempo, quando i tassi di interesse erano veramente alti.

Oltre ai buoni ai classici buoni fruttiferi esistono anche i buoni fruttiferi per minorenni, sottoscritti, il più delle volte, da genitori o nonni a favore dei minori, per mettere qualcosa da parte per quando avranno raggiunto la maggiore età.

Le informazioni di questo articolo riguardano non solo i tipi di buoni fruttiferi che ci sono, ma soprattutto il funzionamento della loro scadenza e della prescrizione che nel caso si concretizzasse per distrazione dell’intestatario annullerebbe di fatto il titolo con conseguente perdita di soldi non più rimborsabili.

Buoni fruttiferi, come funziona il rimborso: cosa sono i buoni fruttiferi postali minorenni e la prescrizione

Vediamo un attimino cosa sono i buoni fruttiferi: possiamo pensare ad essi come ad un vero e proprio salvadanaio per mettere da parte una somma di denaro per il futuro. I buoni vengono emessi dalla Cassa depositi e prestiti, distribuiti esclusivamente dalle Poste italiane e sono garantiti dallo Stato.

La cosa positiva dei buoni fruttiferi è che vengono sempre rimborsati al loro valore nominale, cioè vengono restituiti i capitali investiti nella loro interezza più un valore derivante da un tasso di interesse. Prima, ma molti anni fa “aprire” un buono fruttifero conveniva, era un ottimo investimento, le percentuali di interesse erano alte così da ritirare oltre a quello che effettivamente avevi messo da parte anche una esigua somma di denaro in più.

Oggi il tasso di interesse odierno è bassissimo, infatti oltre a conservare una somma di denaro, quindi poi ritirarlo alla scadenza, si trova si qualcosa in più ma veramente poco. Il buono fruttifero è un titolo che può essere anche cointestato tra maggiorenni.

Ma i buoni fruttiferi sono stati pensati anche per i minori di età ed ovvio che non possono essere sottoscritti da chi ha meno di 18 anni. Può, però, sottoscriverli chiunque nell’interesse del minore. La maggior parte delle volte vengono sottoscritti da genitori e nonni, ma anche da zii o amici o altri parenti.  

Sostanzialmente funziona così: versi i soldi in posta, intesti il tagliando al minore. Fornisci dunque gli estremi quali nome, cognome e codice fiscale del bambino o della bambina affinché da quel momento il titolo appartiene al minore. A sottoscrivere il buono è sicuramente un maggiorenne che fornisce le proprie generalità e l’intestatario deve essere minorenne.

Questa tipologia di buono presenta si differenzia da quella tradizionale perché ha un tasso di interesse molto più alto rispetto a quelli classici e, gli interessi crescono insieme all’intestatario fino al compimento del diciottesimo anno d’età raggiungendo il rendimento lordo del 3,50%.

Buoni fruttiferi come funziona il rimborso: rimborso dei buoni fruttiferi postali per minorenni

Quando si è decisi ad andare a “ritirare” il buono in pratica, ci si reca presso un qualsiasi ufficio postale, ed è possibile chiedere il rimborso del buono maggiorato degli interessi che sono maturati nel frattempo. 

Nel caso specifico dei buoni fruttiferi per minorenni, si può anche richiedere il rimborso del buono in anticipo, cioè anche prima della scadenza e, quindi, prima del compimento della maggiore età dell’intestatario, ma si deve essere autorizzati  del Giudice Tutelare spiegando il motivo per il quale si intende ritirare la somma. Solitamente i motivi sono strettamente riconducibili alle esigenze del minore.

Ci sono due modi di ritiro del buono, legati a due condizioni: se il buono viene sottoscritto in forma cartacea, il rimborso avviene per intero in un’unica soluzione. Se il buono è dematerializzato, allora il buono si può rimborsare non solo per intero, ma anche parzialmente, per importi pari a 50 euro e multipli.

Se vuole ritiralo invece l’intestatario del buono, deve attendere il compimento del diciottesimo anno di età e una volta diventato maggiorenne, può recarsi autonomamente presso un ufficio postale, portare con sé un documento di identità e la ricevuta cartacea del buono e chiedere il rimborso del titolo.

Buoni fruttiferi come funziona il rimborso: buoni per minorenni, scadenza e prescrizione

Attenzione alla scadenza e la prescrizione del buono: la scadenza del buono sta ad indicare il termine entro il quale gli interessi smettono di maturare: nella fattispecie il termine cammina di pari passo con il compimento del diciottesimo anno di età dell’intestatario.

Per quanto concerna invece, la prescrizione è sempre la stessa: dal giorno successivo alla scadenza, i buoni cartacei si prescrivono trascorsi i fatidici dieci anni. Per quello che riguarda i buoni dematerializzati non si prescrivono e l’importo viene versato direttamente sul conto ad esso collegato.

Dalla prima situazione se ne deduce che trascorsi i 10 anni il buono cartaceo non è più valido, quindi non può essere più rimborsato o come meglio volete incassato.

La distinzione netta che va fatta e di conseguenza capita è che il buono fruttifero scaduto smette di maturare interessi e può essere rimborsato, ma il buono prescritto no. Tenente dunque sempre a mente o scrivetevi da qualche parte le date di scadenza del buono, così da non essere distratti nel ricordarle e fattivamente, cioè praticamente recatevi sempre all’ufficio postale per richiedere il rimborso subito dopo la scadenza.