Nella squadra di governo scelta da Giorgia Meloni c’è Eugenia Roccella, neo ministra alla Famiglia che ha illustrato gli obiettivi del suo dicastero: le priorità saranno la rivalutazione della maternità e la lotta all’aborto. La ministra, infatti, afferma che in Italia si fanno sempre meno figli e bisogna invertire questo trend negativo, mettendo a disposizione delle donne tutti gli strumenti possibili per conciliare vita lavorativa e quella familiare.

Roccella e l’aborto: “Nessuno mette in discussione legge, l’applicazione dipende dalle regioni”

In un’intervista di quest’oggi la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella ha parlato del diritto all’aborto, legge che nessuno ha mai messo in discussione e che l’interruzione di gravidanza non incide sull’aumento del numero dei nati. Queste le parole della ministra:

Vorrei chiarire che le politiche sull’aborto non hanno nessun contatto con quelle per la natalità. Diminuire il numero di interruzioni di gravidanza non serve ad aumentare il numero di nati: fra abortività e natalità c’è una proporzione che è sempre più o meno la stessa. Sull’aborto esiste una legge che nessuno ha mai messo in discussione, l’applicazione dipende dalle regioni. Si vuole arrivare all’aborto a domicilio, con la pillola Ru486, abolendo l’obiezione di coscienza e l’obbligo di legge, di eseguire gli interventi in strutture pubbliche, con le relative garanzie sanitarie per le donne. Parlo in via generale, perché la competenza sulla legge 194, come è noto, è in capo al ministero della Salute, non riguarda il mio mandato politico, e l’applicazione della legge è affidata alle regioni

La maternità è un percorso a ostacoli: la ministra Roccella vuole aiutare le donne

Come detto nell’intervista per Eugenia Roccella l’aborto non è strettamente collegato al calo di nascite in Italia: per capire le ragioni di questo andamento, la ministra alla Famiglia analizza la situazione in cui le donne si trovano dove, molte volte, rinunciano alla maternità per non rinunciare alla propria vita professionale. L’obiettivo del suo dicastero è quello di permettere alle donne di avere figli senza che questi compromettano la loro vita professionale, come spiega:

Oggi avere un figlio può essere un percorso a ostacoli, qualcosa che è visto come impedimento al lavoro e alla realizzazione di sé: noi vogliamo rovesciare questa prospettiva con i fatti e, per questo, vogliamo ampliare i diritti e non toglierli. Se oggi le donne rinunciano a fare i figli, bisogna chiedersi perché. È crollato il desiderio di maternità? No, perché le indagini in merito ci dicono che il desiderio è sempre più o meno lo stesso, ma si preferisce rimandarne la realizzazione e magari alla fine lasciar perdere: e questo perché la scelta di fare un figlio ricade tutta sulle donne, che hanno difficoltà a fare carriera, ad avere una vita sociale, a esprimere pienamente le proprie potenzialità

Chi è Eugenia Roccella

La storia politica di Eugenia Roccella è relativamente fresca ma il percorso della nuova ministra del governo Meloni inizia nel 1970 come giornalista. Figlia di Franco Roccella, fondatore del Partito Radicale, Eugenia intraprende un ottimo percorso universitario conclusosi con il dottorato in Lettere; come anticipato, è proprio negli anni ’70 che la Roccella inizia a muovere i primi passi di stampo politico partecipando attivamente al Movimento di liberazione della donna.

Successivamente, mostra particolare attenzione al tema dell’aborto al quale di dichiara contraria apertamente col libro “Aborto, facciamolo da noi” a cui dà seguito partecipando a diverse manifestazioni per l’interruzione di gravidanza. Dopo 20 anni poi di “pausa” dal mondo politico, torna alla carica nel governo Berlusconi mostrando altre posizioni particolarmente “dure” da digerire per tante associazioni e attivisti.

La nuova ministra per Famiglia e Natalità negli anni ha infatti espresso la propria contrarietà anche al divorzio breve, all’eutanasia, alla fecondazione eterologa, combattendo infine anche contro il ddl Zan. Insomma, un curriculum che ha fatto storcere il naso a tante realtà come Arcigay Milano, Famiglie Arcobaleno e al gruppo Sentinelli di Milano che hanno subito fatto sentire la propria voce dopo la proclamazione della nuova ministra, in attesa di scoprire le proprie posizioni nel nuovo corso con Meloni.