Il giorno dopo la conclusione dei lavori del 20° Congresso del Partito Comunista in Cina si è tenuta la cerimonia di proclamazione del nuovo comitato permanente del Politburo, ossia l’organo per eccellenza che guiderà il Paese nel prossimo quinquennio.

Un po’ come accaduto per il giuramento del governo Meloni, anche Xi Jinping, fresco di rinnovo di mandato (il terzo), ha officiato la celebrazione guidando la passerella da figura ormai esperta e abituata.

Cina, Xi esce più che rafforzato dal Congresso

Una rielezione che però è l’unico punto di continuità con il passato. Numerosi i punti di rottura, un rinnovamento interno al Pcc chiamato a proiettare la Cina verso un ruolo sempre più dominante sull’economia mondiale. Stando a quanto riferito dalla stampa locale, per fronteggiare una fase storica cruciale Xi ha deciso di circondarsi di soli fedelissimi con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle i dubbi e i guai (leggasi covid-19) del passato.

Il nuovo braccio destro del presidente diventa Li Qiang, 63enne ex uomo di punta del Pcc a Shanghai. Un personaggio piuttosto discusso nella metropoli finanziaria del Dragone, a cui viene imputata una gestione assai difficoltosa della pandemia la scorsa primavera. Salvo retromarce e ripensamenti dell’ultimo minuto, sarà lui il prossimo premier di Pechino.

Parola d’ordine per la composizione del nuovo Politburo è dunque “fedeltà”, la stessa che contraddistingue Zhao Leji, 65 anni ed ex capo dell’Autorità anti-corruzione cinese. Scorrendo rapidamente gli altri nomi troviamo Wang Huning (67 anni e ottimo stratega), Cai Qi (64 anni ed ex leader del Pcc di Pechino), Ding Xuexiang (61 anni, capo dei rapporti istituzionali) e Li Xi (amico di famiglia ed ex segretario del Guandong).

Nessuna donna nei Comitati decisionali

Il riassunto del potere incontrastato di Xi, che ha di fatto eliminato possibili oppositori politici quale per esempio l’ex vicepremier Hu Chunhua, è la frase di apertura del suo discorso davanti a Piazza Tienanmen:

Solo le difficoltà portano alla grandezza, solo la fatica porta alla gloria

Poi il ruolo chiave della Cina nella geopolitica mondiale, riconoscendo i risultati ottenuti nello scorso mandato (“Un rapido sviluppo economico e una stabilità sociale a lungo termine). Tra le novità del nuovo comitato spicca anche l’assenza delle figure femminili, anche se non si tratta di un inedito.