Il 23 ottobre 2022 si celebrerà l’ottava giornata Europea dei Parchi Letterari, un’iniziativa volta a celabrare il paesaggio e la tradizione letteraria, tramite letture, incontri, percorsi naturalistici e luoghi, che hanno ispirato i grandi autori del passato. Si tratta di un’importante riscoperta e rivalorizzazione del territorio, a stretto contatto con le realtà locali.

Il progetto, nato sulla scia delle riflessioni di Benedetto Croce (che viene definito dall’intellettuale come “la rappresentazione materiale e visibile della patria, coi suoi caratteri fisici particolari, con le sue montagne, le sue foreste, le sue pianure, i suoi fiumi, le sue rive, con gli aspetti molteplici e vari del suo suolo, quali si sono formati e son pervenuti a noi attraverso la lenta successione dei secoli”), si forma nel centenario della promulgazione della prima “Legge sul Paesaggio” e vede il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. E’ anche in linea con il Protocollo tra Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (C.U.F.A.), oltre ad avere la collaborazione della Società Dante Alighieri.

Ottava giornata Europea Parchi Letterari

Ottava giornata Europea Parchi letterari: programma, luogo e autori

Come ogni anno, il percorso inizierà dal territorio lombardo, in particolare da Borgo Virgilio (Mn), in cui verrà ammirata la natura protagonista nelle due opere di carattere pastorale e agreste di Virgilio, ovvero le Bucoliche e le Georgiche: al centro, dunque, ci saranno i paesaggi tanto cari a Melibeo, il pastore esiliato della prima bucolica, che ricorda il fresco luogo nel quale il suo capo stanco trovava ristoro e i contorni naturali di un luogo che continuavano a chiamare il nome di Titiro ormai lontano.

L’evento si sposterà poi a Galtellì (provincia di Nuoro), per chiudere i festeggiamenti dei 150 di Grazia Deledda. Molte altre saranno le tappe toccate durante l’ottava giornata europea dei Parchi letterari, ognuna con i propri autori di riferimento: dal monte Tabor a Recanati, con un percorso che mette al centro l’esperienza leopardiana, fino ai colli Euganei a Padova, lodati da Petrarca come un secondo monte Elicona.

Ancora, Gabriele D’Annunzio condurrà tutti tra le Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi (provincia dell’Aquila) e Pescasseroli (provincia dell’Aquila), mentre il fascino delle Metamorfosi di Ovidio, un altro celebre seduttore della letteratura, che stregherà Sulmona, la sua città natale, dopo che la sua memoria è riuscita a vincere la triste relegatio a Tomi.

Per la Sicilia, avremo come narratori Giuseppe Antonio Borgese a Polizzi Generosa (Palermo), Pier Maria Rosso di San Secondo a Caltanissetta e Gesualdo Bufalino a Comiso (Ragusa) il compito di raccontarci le straordinarie bellezze della Sicilia.

Per Ostia, invece, avremo l’occhio di Pier Paolo Pasolini, col quale sarà possibile vedere l’importanza dell’accordo tra cultura e ambiente, binomio che dovrebbe essere fondamentale oggi, per potersi dedicare al recupero e allo sviluppo sano di un territorio.

A Melfi, sarà lo Stupor Mundi il protagonista della passeggiata, ovvero l’imperatore Federico II, che non fu solo un grande politico, ma anche un intellettuale impegnato ed un poeta: in particolare, in occasione della VIII Giornata Europea dei Parchi Letterari, il Parco Letterario “Federico II” di Melfi organizzerà un evento di presentazione dell’ultimo numero della rivista Augustali, una miscellanea di studi con contribuiti di autori vari.

Ottava giornata Parchi Letterari

La parola a Stanislao de Marsanich: “un patrimonio di storia e tradizioni”

Di seguito, riportiamo le parole di Stanislao de Marsanich, presidente dei Parchi Letterari, riguardo all’iniziativa che coinvolge tutto lo stivale d’Italia:

“Oggi più che mai desideriamo che il lettore disponga di una chiave di lettura che stimoli la visita di luoghi altrimenti considerati solo per il loro panorama: un viaggio reso reale e attuale dall’incontro con personaggi viventi che introducono a un racconto inseparabile dalla località che li ospita. Ma è innanzitutto la consapevolezza da parte di una Comunità del proprio patrimonio materiale e immateriale, della storia, delle tradizioni e delle peculiarità della filiera agroalimentare, l’elemento fondamentale nel lavoro di tutela e salvaguardia del patrimonio paesaggistico. La difesa sociale più avanzata è proprio quella culturale, strumento di sopravvivenza non solo per gli endemismi ma anche per le identità locali. “