Un’inchiesta scandalo destinata a scuotere l’esercito USA quella portata alla luce dal Washington Post: alcuni veterani sarebbero infatti a libro paga di Riad. Un giudice americano ha chiesto i nomi di tutti i veterani servizio all’estero, nell’articolo vengono riportati come “Foreing Servants”, servitori degli stranieri.

Secondo le leggi USA il personale congedato non può essere pagato da governi stranieri per mansioni che possono andare contro al giuramento di fedeltà fatto alla bandiera stelle e strisce, le deroghe devono essere approvate esclusivamente dal congresso.

In caso di permesso speciale, infatti, ci deve essere un controllo dell’intelligence e una descrizione ben precisa dell’impiego per i governi esteri.

Washington Post: 500 ex militari al servizio di governi stranieri

L’inchiesta del quotidiano rivela che sarebbero più di 500 gli ex militari in pensione impiegati da governi stranieri, a destare particolare scandalo però sono alcune di queste nazioni come l’Arabia Saudita, accusata di violazione dei diritti umani.

Dal 2016 sarebbero quindici militari con il grado di alto ufficiale, tra cui alcuni ex consiglieri della Casa Bianca, a libro paga del ministero della Difesa saudita che ha a capo il principe Mohammed bin Salman, che secondo la CIA ha autorizzato l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi.

Scandalo nell’esercito USA: i compensi degli ex militari

Il Washington Post ha rivelato alcuni nomi come il generale dei marine James Jones e il generale dell’esercito Keith Alexander, entrambi consiglieri della sicurezza americana sotto il presidente Obama, con James che era in attività già sotto George W. Bush.

Gli stipendi superavano in molti casi i 200 mila dollari, per qualcuno le consulenze sono arrivate a cifre a sei zeri, in alcuni casi addirittura oltre dieci milioni.

Il quotidiano ha rivelato che un generale dell’aviazione americana ha ricevuto un’offerta dal governo dell’Azerbaijan che prevedeva un compenso di 5mila dollari al giorno.
L’Arabia Saudita avrebbe assoldato un ex Navy Seal come consigliere per le operazioni speciali, garantendogli uno stipendio di 258 mila dollari.

Militari a libro paga di governi stranieri, il caso UK

Un caso analogo è avvenuto nel Regno Unito. Secondo alcune testate sono oltre trenta gli ex piloti di aeronautica, esercito e marina che sarebbero stati reclutati dall’Esercito Popolare di Liberazione cinese. Lo scopo, in questo caso, è quello di imparare come sconfiggere aerei militari.

Informazioni sensibili date in pasto ad un Paese che non può essere considerato amico, dettate anche in questo caso da mere motivazioni economiche: 280mila euro circa l’ingaggio.

Nel Regno Unito si è parlato di vuoto legislativo da colmare, mentre chi ha intrapreso questa “carriera” è già stato esortato a smettere.
Sempre secondo i tabloid il reclutamento arriverebbe tramite un’accademia con base in Sudafrica e ora si vuole ricorrere a contratti confidenziali e accordi di riservatezza per non incorrere in questi problemi, facendoli rientrare sotto l’Official Secrets Act, ovvero atti che vietano di condividere segreti di Stato con altri Paesi.