Canova opere arte e vita in un format adesso accessibile. Finalmente, la produzione scritta di Antonio Canova, il più grande esponente del Neoclassicismo Italiano, è accessibile gratuitamente e online, grazie all’iniziativa di costituire un Archivio Digitale, promossa dalla Biblioteca Civica di Bassano del Grappa in occasione delle celebrazioni per il bicentenario dalla morte di Canova.

Canova opere arte e documenti da 40mila pagine

Il fondo, che comprende 40.000 pagine, provenienti da documenti di svariata natura, è ora disponibile a questo indirizzo (lo trovi qui), grazie alla collaborazione di alcuni team leader nel loro settore, che hanno reso possibile una simile impresa: parliamo delle aziende Mida Informatica, Hyperborea,Haltadefinizione e Memooria e, infine, Horizons Unlimited.

Le biblioteche digitali sono un’importantissima risorsa, che permette a chiunque di poter consultare i dati contenuti in una biblioteca e in un fondo: nel caso del fondo di Canova, è possibile poter usufruire di foto in altissima definizione, preziose per quanti vogliano ripercorrere queste pagine per conoscere meglio la figura del grandissimo artista italiano e, magari, studiarlo, attraverso le sue stesse parole.

Le opere digitalizzate hanno diverso carattere: si va dalle lettere del suo ricchissimo epistolario, fino a diari di viaggio, appunti, riconoscimenti e diplomi. Non mancano il quaderno delle sue lezioni di inglese, i sonetti che gli venivano dedicati e le tracce di tutte le eminenti personalità, che nel corso della sua vita ha avuto modo di incontrare. Troviamo, infatti, tra le diverse pagine, anche le lettere di Napoleone Bonaparte.

Canova opere arte

Ma la protagonista indiscussa rimane la sua arte, che emerge da tutte le sue intuizioni, gli spunti, gli appunti visivi, che creavano in lui la giusta ispirazione. Il fondo di Canova, per questo, è una mole speciale e importante di dati, che ci permette di conoscere più da vicino la vita di un artista che fu il cardine del movimento artistico italiano del Neoclassicismo, con la grazia e l’eleganza delle sue sculture.

Il progetto di digitalizzazione: ecco le dichiarazioni

Elena Pavan, sindaco della città di Bassano del Grappa, è fiera di poter mettere a disposizione di tutti la ricca collezione della Biblioteca Civica della città:

“Una raccolta di documenti unica al mondo che siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione di tutti […] un patrimonio fondamentale per approfondire oltre al percorso artistico anche la vita di Antonio Canova, messo a disposizione di tutti proprio all’aprirsi delle Celebrazioni per il secondo Centenario della morte del grande scultore veneto.”

Il fondo dei manoscritti è giunto fino a Bassano del Grappa, grazie al fratellastro di Canova, ovvero Giovanni Battista Sartori Canova, tra il 1852 e il 1857: da allora, la città custodisce, oltre al fondo dei suoi scritti, anche gli album dei disegni e la sua raccolta personale di libri nel settore delle belle arti. Attualmente, il corpus online è limitato agli scritti e ai disegni nella corrispondenza, ma la digitalizzazione continuerà, fino a includere anche i disegni e al resto del patrimonio artistico canoviano disponibile nella Biblioteca Civica di Bassano del Grappa: queste sono le parole della direttrice dei Musei Civici, Barbara Guidi, ben convinta di procedere su questa strada.

“Ad essere stati digitalizzati – grazie anche al contributo di Banca Popolare di Marostica Volksbank – sono, in questo caso, gli scritti, ma il progetto si allargherà in futuro anche ai disegni e al resto del patrimonio artistico canoviano di proprietà dei Musei Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa […] il Fondo vanta infatti ben 1756 disegni custoditi nel Gabinetto delle stampe e dei disegni del Museo Civico. I Musei Civici conservano inoltre i celebri monocromi, una delle più rare e singolari espressioni non solo dell’opera di Antonio Canova, ma più in generale dell’arte neoclassica, e una sessantina di sculture tra cui i preziosi bozzetti preparatori come quello per le Tre Grazie, celebri gessi quali la Venere Italica e Ebe, o, ancora, la serie dei ritratti e delle “teste ideali”.”

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