Le installazioni dei pannelli solari continuano ad accumulare ritardi. Una situazione che si è aggravata negli ultimi mesi visto l’aumentare del prezzo dell’energia. Secondo i dati di Italia Solare, infatti, da inizio anno sono stati allacciati alla rete elettrica 71.951 impianti fotovoltaici, una cifra che è più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2021, ma che comunque resta “basso” visto che il numero sarebbe potuto essere decisamente più alto.

Cosa sta provocano i ritardi nell’installazione dei pannelli solari?

Tra le principali cause di questi ritardi c’è l’altissima richiesta, la mancanza di componenti essenziali e problematiche legate anche all’allacciamento vero e proprio alla rete elettrica. Dallo scorso marzo, grazie ad un decreto approvato dal governo Draghi, installare un impianto fotovoltaico è molto più semplice, dal momento che, in presenza di alcune condizioni, non servono autorizzazioni particolari. Una mossa che serve ad incentivare la transizione ecologica, spingendo più persone ad investire in questa tecnologia.

Nel 2013 si installarono pannelli per oltre 9 gigawatt di potenza, con un crollo negli anni successivi passando a meno di uno l’anno. Negli ultimi mesi, complice lo scoppio della guerra in Ucraina, questa domanda è tornata a salire molto rapidamente ed il mercato non è riuscito ancora ad adattarsi. Le aziende, infatti, faticano anche semplice per fare dei sopralluoghi, dal momento che “dopo il 2011 il settore si è destrutturato e oggi ne vediamo le conseguenze”, ha commentato Emanuele Pizzi, vicepresidente di Italia Solare.

Per certi versi i ritardi con i pannelli solari stanno seguendo la falsa riga di quanto avvenuto per l’edilizia nel 2021 a seguito del bonus 110. Le imprese, infatti, oltre all’assenza di mano d’opera segnalano un importante rincaro di materiali e componenti. Il costo dei pannelli è aumento di circa il 50%, mentre quelle delle batterie d’accumulo del 30%. La crisi mondiale sta interessando anche gli invertire, componente essenziale e che serve a trasformare la corrente continua prodotta dai pannelli in alternata da immettere nella rete.

“Ordinando oggi i panelli, il primo arrivo è a gennaio, mentre per le batterie parliamo di marzo” ha detto Dario Dalla Costa, referente veneto e nazionale degli installatori di Confartigianato. Per gli invertire, invece, servono fino a quattro mesi, mentre fino a poco fa bastavano tre settimane. E se manca anche un singolo componete non si possono attivare i pannelli, lasciando così tantissime persone con l’impianto installato, ma spento. Anche nell’allaccio alla rete le cose non vanno meglio, con E-distribuzione, azienda di Enel che si occupa di questo e ha il monopolio in materia, che ha liste di attesa lunghissime.