Ci sono tutte le origini di Giulia Salemi, conduttrice e influencer italo-persiana che ieri sera a Le Iene si è commossa con un toccante monologo a sostegno delle donne dell’Iran, paese di sua madre Fariba.

Queste le sue parole: “Buonasera il mio nome è Giulia Salemi. Sono una conduttrice e influencer italo-persiana. Mia madre Fariba è nata a Teheran e nel ’78 durante la rivoluzione islamica è stata costretta a fuggire. È stata lei a insegnarmi l’amore per l’Iran. Questa sera vi parlo in farsi, per dirvi che, anche grazie a Le Iene, molte donne italiane sanno per cosa lottate e hanno deciso di tagliarsi e spedire i loro capelli all’Ambasciata iraniana per dire a chi vi governa che siamo dalla vostra parte e che la vostra richiesta di libertà è anche la nostra”.

“È inconcepibile, deprimente, offensivo che voi donne che vi siete sacrificate per raggiungere importanti posizioni nella società iraniana e per farla progredire, ancora oggi dobbiate subire le pretese di un regime che vuole decidere cosa c’è di giusto e cosa di sbagliato in voi. A voi che reclamate la stessa libertà che in passato è stata negata ad altre, come mia madre, va il nostro più grande abbraccio. Continuate a rifiutarvi di tacere, non fermatevi, noi siamo con voi, vi voglio tanto bene. Donna, vita, libertà”.

Le origini di Giulia Salemi

Le origini di Giulia Salemi sono iraniane da parte della madre, Fatiba, nata a Teheran nel 1962 e fuggita in Italia a soli 18 anni per sfuggire alla rivoluzione islamica. Nel 1983, a Piacenza, nasce Giulia. Da sempre legata alle sue origini, Giulia Salemi studia al liceo di Scienze Umane e inizia a frequentare la facoltà di Economia all’Università di Piacenza, abbandonando gli studi dopo un anno.

Perché protestano in Iran

Da quasi un mese in Iran, paese di origine di Giulia Salemi, si susseguono manifestazioni da parte di giovani e donne che protestano contro il regime degli ayatollah. Le manifestazioni hanno avuto inizio con la vicenda di Mahsa Amini, la 22enne arrestata dalla polizia morale perché non indossava correttamente l’hijab e morta dopo tre giorni di coma per i maltrattamenti subiti. Il fatto ha dato vita a proteste senza precedenti in Iran, con migliaia di manifestanti che, nonostante la repressione, tolgono il velo e lo bruciano. Si tagliano anche i capelli e, insieme a loro, anche molti uomini e donne in Iran e in tutto il mondo.