Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli è intervenuto su Cusano Italia Tv nella trasmissione “L’Imprenditore e gli altri“, condotto da Stefano Bandecchi con Gianluca Fabi e Fabio Fortuna. Fra i temi affrontati, la crisi energetica, il reddito di cittadinanza e la situazione europea.

Crisi energetica, Patuanelli: “È l’Europa degli egoismi”

Nel corso del suo intervento, Stefano Patuanelli analizza il caro energia, cui l’Italia deve far fronte a livello europeo:

“In questo caso c’è un agente esterno che sta facendo aumentare i prezzi, non è una scelta delle filiere produttive. Perché se un agricoltore paga l’energia il 200% in più, il produttore idem e la grande distribuzione la stessa cosa, è chiaro che quella filiera produttiva non può che scaricare fuori dalla filiera – e cioè sul consumatore – l’aumento dei costi. (…) Bisogna intervenire sul prezzo dell’energia, con un sostegno che tutti gli Stati membri devono poter dare alle loro famiglie e alle loro aziende per il costo aumentato dell’energia e con un price cap a livello europeo“.

La situazione internazionale sulla gestione della crisi energetica per Patuanelli, esponente del Movimento 5 Stelle, rappresenta un cambio di percezione dell’Europa, rispetto al recente passato e alla recente cooperazione internazionale a causa della pandemia. Il ragionamento del ministro Patuanelli parte dai rincari registrati nel settore produttivo e nel costo di beni e servizi, anche primari:

“L’Europa si è dimostrata ancora una volta, e mi dispiace perché in epoca Covid non era così, l’Europa degli egoismi, dei veti e quant’altro. L’Europa sta vivendo questa crisi in maniera asimmetrica, con alcuni Paesi colpiti e altri no. Chi non è colpito da questa crisi, dice: «Sai che c’é? Ne approfitto per farmi un po’ di gas»”.

“Il vero problema del Reddito di cittadinanza? Lo ha realizzato il Movimento”

Oltre che sulla crisi energetica, Patuanelli interviene anche su una possibile cancellazione tout-court, del Reddito di cittadinanza, il ministro concorda con Stefano Bandecchi: eliminarlo sarebbe una bomba sociale.

“Anche nella fase Covid, il Reddito di cittadinanza ha rappresentato una fonte di sostentamento per una fascia sempre più ampia di popolazione. I due terzi dei percettori poi, sono persone che sono inabili al lavoro o che non possono lavorare, persone che hanno comunque bisogno di un sostegno. Detto questo, io posso provocatoriamente dire che presenterò un disegno di legge, e lo farò firmare alle forze di maggioranza, in cui del Reddito di cittadinanza ne cambio il nome. Perché il vero problema di questo strumento è che lo abbiamo fatto noi del Movimento 5 Stelle e che si chiama così. Diamogli un altro nome, se lo intestasse qualcun altro; però è innegabile che in questo Paese serve una misura di sostegno al reddito per chi non può lavorare, una misura di sostegno al reddito per chi perde il lavoro, e in quella fase in cui perde il lavoro deve essere riformato e reinserito nel mondo del lavoro, e serve un forte potenziamento dei centri per l’impiego: quei luoghi dove domanda e offerta di lavoro devono incrociarsi il più possibile. Non soltanto nei lavori che ci sono, ma anche nel formare persone per andare a prendersi quei lavori che non sanno fare in questo momento e che attraverso adeguata formazione poi potranno svolgere (…). Tutte queste cose è il Reddito di cittadinanza“.