Pensioni quota 41 ultimissime notizie. Il nuovo governo che si insedierà avrà solo due mesi di tempo per risolvere il tema pensioni.

Pensioni quota 41 ultimissime notizie

Senza nuovi interventi, nel passaggio tra il 2022 e il nuovo anno si chiuderanno in un colpo solo tre canali d’uscita anticipata: Quota 102, Opzione donna e Ape sociale. Per Cgil, Cisl e Uil il simultaneo stop di questi tre canali d’uscita provocherà un aumento secco della soglia di pensionamento dai 62 anni di quella che era Quota 100 (poi diventati 64 con Quota 102) ai 67 anni del requisito di vecchiaia. In altre parole si materializzerebbe un nuovo “scalone”, anche se l’età di riferimento per il pensionamento è sempre rimasta quella fissata dalla riforma Fornero. Di qui la richiesta di aprire subito la strada a Quota 41, cara alla Lega, o di garantire per tutti uscite con 62 anni.

Lega e sindacati spingono per Quota 41

Lo smontaggio della Legge Fornero continua ad essere il cavallo di battaglia della Lega che rilancia l’opzione quota 41, ovvero alla possibilità di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età. Soluzione condivisa con i sindacati. Da sempre Cgil, Cisl e Uil guardano a tutte le strade utili per anticipare la pensione ai lavoratori, specie quelli più in difficoltà, le donne, i disoccupati, chi ha carriere discontinue. Fatto sta che da tempo la Lega corteggia i sindacati, usando il suo uomo più vicino a quel mondo, l’ex Ugl Claudio Durigon.

I costi

La proposta-chiave di Lega e sindacati, secondo i calcoli del Carroccio, dovrebbe costare circa 5 miliardi l’anno in un triennio. Per il presidente Inps Pasquale Tridico siamo però a 6 miliardi all’anno. La Cgil ne calcola appena 1,3 miliardi: ipotizzando che solo il 40% degli aventi diritto la chiederebbe (come per Quota 100), togliendo la parte contributiva dell’assegno che “non è un costo per lo Stato, solo un anticipo dei contributi che hai versato”. E non considerando i lavoratori precoci, quelli che hanno iniziato a lavorare da minorenni, già coperti da Quota 41 nelle categorie dell’Ape sociale (ad esempio precoce e disoccupato oppure precoce e impiegato in mansioni gravose). I conti della Cgil sono un assist involontario alla Lega. Ma i sindacati guardano anche oltre, sul fronte pensioni. A una flessibilità per tutti a 62-64 anni, senza aspettare i 67 della Fornero.