Massimo Moratti, il presidente del triplete dell’Inter del 2010, è tornato a parlare di calcio ai microfoni del Secolo XIX. Un’intervista che ha permesso all’ex numero uno della società nerazzurra di toccare diverse tematiche. Dalla sua Inter ai colpi di mercato che avrebbe messo a segno in questo frangente di mercato, passando per la prossima sfida di campionato che vedrà contrapporsi due dei protagonisti dell’annata più vincente della storia nerazzurra: Thiago Motta, attuale allenatore del Bologna, e Dejan Stankovic, che ha appena sostituito Marco Giampaolo sulla panchina della Sampdoria. Il calcio di oggi è mutato rispetto ad un decennio fa. Lo sa bene Moratti, che avvolge il nastro dei ricordi e si rituffa nei panni del presidente tifoso. Tra i calciatori più chiacchierati del momento, l’ex presidente nerazzurro non ha dubbi su chi avrebbe puntato: “Rimango meravigliato – afferma Moratti – quando vedo giocatori con nomi difficilissimi come Kvaratskhelia del Napoli presi in posti lontani: sembra che giochi semplice e invece gli riesce tutto quello che desidera, bravissimo. Però dico Haaland: Branca me lo avrebbe fatto comprare al 100%, già me lo vedo mentre mi dice “presidente questo è speciale” e me lo sarei trovato all’Inter”.

Moratti-Haaland, ma non solo: le riflessioni sull’Inter di Inzaghi

Massimo Moratti è il presidente più vincente della storia del club nerazzurro. Ha regalato alla platea interista giocatori del calibro internazionale e allenatori che hanno saputo riscrivere la storia recente di questo sport. Dal mercato alla situazione attuale dell’Inter: Moratti predica fiducia e suggerisce a tutto l’ambiente di sostenere il progetto tecnico di Simone Inzaghi. Sullo stato di forma della squadra e le possibili outsider per la lotta allo scudetto ha poi aggiunto: Inzaghi ha l’esperienza per uscire da questa situazione: ora serve pazienza, è fondamentale la fiducia, che la società gli stia vicino e lo difenda. Favorita per lo scudetto? Il Napoli è più avanti, impressiona come gioca. Ma col Mondiale è un anno strano, può esserci la sorpresa di chi non è abituato a vincere”. L’anticipo di sabato sera, che vedrà contrapporsi Thiago Motta e Dejan Stankovic in Bologna-Sampdoria rappresenta un piacevole tuffo nel passato: “È impressionante, è bellissimo vedere che sono cresciuti e ora allenano club importanti, di gran tradizione – aggiunge Moratti –. Hanno due caratteri diversi. Thiago è leggermente più chiuso, riflessivo, professionista serissimo. Dejan era un bravissimo ragazzo, buono d’animo, pieno di volontà. Sono persone positive, lo erano in campo e lo sono da allenatori».

Il retroscena su Stankovic

Moratti ha anche aggiunto un simpatico retroscena che vide protagonista proprio Stankovic ai tempi dell’Inter. Un rinnovo che il presidente firmò scrivendo solo la durata di 4 anni, senza cifre: “Sì, è stata una mia disattenzione. Ci si fidava e credo abbia fatto bene a fidarsi. Anch’io non mi sono mai pentito, non ricordo le cifre ma ragazzi come lui hanno dimostrato di meritarsi quanto preso”.