Il leader di Confindustria Carlo Bonomi si lancia un chiaro appello al nuovo governo, portando la voce della sofferenza di un intero comparto al meeting degli industriali di Varese: chiaro nel suo messaggio, con la citazione alla “flat tax” promossa dal centrodestra, e anche nei suggerimenti per quanto riguarda il dossier energia e gas.

Dalla nostra prospettiva non possiamo che augurarci la formazione di un governo nei tempi più rapidi possibili. L’auspicio collettivo è che sia composto da persone autorevoli, competenti e inappuntabile nella sua composizione, che confermi la posizione dell’Italia in Europa e agisca nel rispetto delle regole di bilancio, dei diritti e dello stato di diritto, della scelta atlantica e della Nato, con totale condivisione delle misure relative al dossier Ucraina

Le richieste di Confindustria al nuovo governo

Un appello all’apparenza innocuo quello rivolto da Carlo Bonomi a chi si insedierà a breve in quel di Palazzo Chigi. Spazio anche per un elogio a Mario Draghi per l’impegno economico profuso durante un biennio esecutivo di grandi sfide:

Oggi non si possono fare previsioni realistiche sulla crescita e sugli effetti dell’inflazione causata dell’aggressione russa. Per noi è importante che ci sia una totale convergenza nelle scelte, se serve anche coinvolgendo le forze di opposizione. Abbiamo bisogno della massima serietà, unità e responsabilità sui temi di energia e finanza pubblica

Il governo Draghi è stato in grado di impiegare oltre 60 miliardi di sostegno senza intaccare il deficit e il bilancio, qualcosa di inedito nella storia italiano. Ora però non ci sarà più un ingente gettito tributario su cui fare affidamento nella prossima legge di bilancio e accontentare le promesse fatte in campagna elettorale. Pensare a uno scostamento? Impossibile, l’Italia al momento non se lo può permettere

Ecco poi il passaggio forse più incisivo del suo speech:

Non ci possiamo ugualmente permettere flat tax e prepensionamenti. Con questo non voglio dire che i partiti non debbano tenere fede alle promesse elettorali ma oggi energia e finanza pubblica sono due fronti di emergenza che non possono ammettere distrazioni per evitare l’incontrollata crescita di debito e deficit

Bonomi sul price cap al gas: “Va introdotto, Ue condivida gli sforzi”

Ma c’era sicuramente più attesa per il focus sul dossier energia e sul gas:

Un tetto al prezzo del gas va introdotto in ogni caso, non solo a quello importato dalla Russia, a maggior ragione se è la Russia stessa a voler esercitare l’arma del ricatto sui nostri Paesi per il prossimo inverno. Serve poi un mercato diverso da quello Ets (Emissions Tranding Scheme, basato appunto sulle emissioni di anidride carbonica) e un indice diverso dal Ttf olandese

A livello europeo c’è molto da fare, in primis superare i veti di Germania e Olanda. L’Italia da sola non ce la può fare: sull’energia serve un’Europa che condivida sforzi e misure esattamente come si è dimostrata capace di fare sul fronte delle sanzioni. Non si può essere uniti sulle sanzioni e poi sull’energia ogni Paese fa da solo, lasciando i Paesi più esposti, come l’Italia, che non ha risorse proprie