Il nuovo vescovo di Verona, Domenico Pompili, si è presentato ai fedeli che lo hanno accolto con una applauso al suo arrivo dalla diocesi di Rieti.

Durante la giornata dell’insediamento, Domenico Pompili, 59 anni, ha fatto varie tappe e si è presentato con delle parole all’insegna dell’apertura.

Ecco il programma che è stato comunicato all’interno di una nota pubblicata dalla diocesi di Verona:

Sabato 1 ottobre la Diocesi di Verona accoglierà il nuovo Vescovo Domenico Pompili. L’intera giornata sarà scandita da un fitto susseguirsi di appuntamenti, nei quali il Pastore visiterà e incontrerà diverse realtà significative del territorio veronese.

Ma il momento centrale sarà la celebrazione eucaristica in Cattedrale alle ore 16.30, che sancirà l’avvio ufficiale del ministero episcopale di mons. Pompili.

Si parte dai monti e in particolare dal Santuario mariano di Madonna della Corona, a Spiazzi di Ferrara di Monte Baldo, dove alle ore 9 Sua Eccellenza presiederà la preghiera pubblica del Rosario.

Alle ore 10.30 sarà alla Casa circondariale di Montorio per una visita privata ai detenuti, cui seguirà alle ore 11.30 un passaggio dalla mensa del convento dei frati minori di San Bernardino, da sempre uno dei luoghi di accoglienza e di ospitalità per tutti coloro che hanno bisogno di un pasto caldo o di una doccia. Anche questo momento sarà interdetto al pubblico.

Dopo qualche momento di riposo, alle ore 14, incontrerà i giovani di tutta la diocesi nella basilica di San Zeno e pregherà con loro sulla tomba del Santo Patrono della Chiesa Veronese (l’accesso sarà consentito anche ai giornalisti). Di lì partirà intorno alle 14.30 per una camminata per le vie della città fino alla Cattedrale, accompagnato dagli stessi giovani.

Alle 16.30 la solenne concelebrazione Eucaristia di avvio del ministero. La Santa Messa prenderà il via con il rito dell’Accoglienza, durante il quale, viene formalizzato secondo il Diritto Canonico la presa di possesso del nuovo incarico nella Diocesi di Verona.

Alle 19 il Vescovo Domenico incontrerà le autorità cittadine all’interno del Salone dei Vescovi del Vescovado, per un rapido saluto e un primo momento di conoscenza reciproca”.

Il saluto ai fedeli di Domenico Pompili, il nuovo vescovo di Verona: la lettera alla Diocesi

“‘Neppure si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti gli otri scoppiano e così si versa il vino e si perdono gli otri. Ma il vino nuovo si mette in otri nuovi, così si conservano entrambi’ (Mt 9,17).

Le parole di Gesù (come dalla liturgia del giorno di oggi) risuonano nel momento in cui viene reso noto che Papa Francesco mi ha eletto vescovo di Verona, succedendo a mons. Zenti che abbraccio con gratitudine.

Questa scelta inattesa mi ha spiazzato. Fino a qualche giorno fa non avrei mai immaginato di venire da voi e di lasciare quelli tra i quali ho vissuto per sette intensi anni, segnati anche dal terremoto.

Naturalmente il testo evangelico suggerisce ben altro rispetto a questa mia troppo personale interpretazione. Quel che è incomparabilmente ‘nuovo’, infatti, è il Signore Gesù! Lui è il ‘vino nuovo’ che fa saltare consuetudini e spazza via pregiudizi. È nel suo Nome che vengo a voi.

Esattamente un secolo fa (1922) Romano Guardini, che era nato proprio a Verona (1885), prima di emigrare con la sua famiglia in Germania, sottolineava che ‘si è iniziato un processo di incalcolabile portata: il risveglio della Chiesa nelle anime’. E descriveva tale processo come ‘la via per diventare uomo’.

Dobbiamo onestamente riconoscere che il ‘suolo umano’ si è impoverito, si è svuotato del suo humus di relazioni, legami, responsabilità e così è divenuto friabile e inconsistente. Al punto che l’uomo stesso, su questo terreno incerto, finisce per diventare ‘di sabbia’.

Siamo tutti, donne e uomini, dalla ‘testa pesante’ che fatichiamo a portare avanti la nostra vita, dubitiamo del tragitto e del senso, chiedendo al contempo riconoscimento e rassicurazione.

In tale contesto, quale è la strada da percorrere insieme?

Guardini non ha dubbi. E neanche io. Grazie alla fede cristiana, infatti, ‘emerge un punto, che non appartiene al mondo; un luogo, in cui si può camminare; uno spazio in cui si può entrare; una forza su cui ci si può appoggiare; un amore, a cui ci si può affidare’.

È la ricerca della fede che vengo a vivere con voi, insieme a tutti, credenti e non credenti, donne e uomini di buona volontà. Spero che il tempo che ci separa dall’incontro rafforzi in tutti la determinazione ferma e perseverante di camminare insieme.

Con amicizia e con gratitudine.
Rieti, 2 luglio 2022

Domenico