La fine dell’egemonia dell’Occidente è irreversibile“. “La Grande Russia é rinata“. Queste due dichiarazioni, rispettivamente del leader del Cremlino Vladimir Putin e del vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitri Medvedev, riassumono tutto il significato della giornata in cui Mosca ha celebrato i “trattati di adesione” che ufficializzano l’annessione illegittima di quattro regioni ucraine (Kherson, Zaporizhzhia, Lugasnk e Donetsk), segnando la più grande acquisizione forzata di territorio in Europa dalla Seconda guerra mondiale.

Le potenze occidentali hanno reagito condannando le celebrazioni e le azioni di Putin annunciando nuove sanzioni e confermando che non riconosceranno i referendum voluti dal Cremlino in 4 regioni strappate all’Ucraina.

Nel frattempo ha parlato, in conferenza stampa, Jens Stoltenberg ribadendo la linea della Nato sul conflitto e promettendo conseguenze pesanti in caso di uso di armi nucleari. Di seguito la cronaca di una lunga giornata, tra annunci, celebrazioni, reazioni e riunioni.

Risoluzione Onu. La rabbia

Il rappresentante della Russia è stato l’unico ad alzare la mano per negare la realtà di uno “spettacolo di marionette andato in scena oggi” in un “tentativo di negare l’ovvio“. Lo ha detto il rappresentante dell’Ucraina al Consiglio di sicurezza dell’Onu, in merito al voto contrario della Russia alla risoluzione di condanna dei referendum di annessione di quattro regioni dell’Ucraina alla Russia.

La realtà – ha aggiunto – è molto diversa.  Putin ha cercato di prendere territori che non è riuscito a controllare fisicamente“.

La posizione della Cina sull’Ucraina è coerente e chiara: la sovranità e l’integrità di ogni territorio vanno salvaguardate”. Lo ha detto il rappresentante di Pechino, per spiegare l’astensione della Cina alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che non riconosceva i “referendum” di annessione delle quattro regioni dell’Ucraina alla Russia.

La priorità – ha aggiunto – è fare tutto il possibile per abbassare la tensione e portare le parti ai negoziati. Ogni iniziativa del Consiglio di sicurezza deve essere presa per facilitare una soluzione