Pepper, il primo robot umanoide arriva nelle aule dell’Istituto Statale Comprensivo “A. Briosco” di Padova: il progetto è stato sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università e si pone l’obiettivo di valutare l’interazione dei giovani alunni e della loro modalità di apprendimento con l’innovativo insegnante.

A Padova è stato presentato Pepper, un nuovo particolare robot umanoide che svolgerà la professione di insegnante per gli alunni delle classi terze della scuola primaria dell’Istituto Statale Comprensivo “A. Briosco” di Padova.

Si tratta di una nuova versione dell’androide, già utilizzato in passato nelle corsie di Pediatria dell’ospedale della città, che questa volta si proporrà come nuovo modello per l’insegnamento per i ragazzi più giovani.

Questo progetto cittadino nasce dalla collaborazione tra il Laboratorio IAS-Lab del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) dell’Università di Padova, guidato dal prof. Emanuele Menegatti, e l’Istituto Statale Comprensivo “A. Briosco” assieme al Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo in cui lavora la prof.ssa Monica Pivetti.

Per questo nuovo anno scolastico è stato coinvolto anche il prof. Erik Castello del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari di Padova.

Pepper robot umanoide: “Altamente motivante per i bambini”

Pepper è uno dei più noti robot sociali, ovvero un robot pensato per l’interazione con gli esseri umani al fine di poter essere utilizzato in contesti educativi o riabilitativi.

Il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Padova ha offerto alla scuola l’opportunità di sperimentare l’interazione con il robot in un contesto di apprendimento. I bambini delle classi terze dunque svolgeranno attività di lingua inglese con il robot che è stato programmato in precedenza dai dottoranti del DEI.

Pepper ha già cominciato a lavorare lo scorso anno tra i banchi, in un esperimento pilota della Scuola Primaria “L. A. Muratori”, supportando la maestra Taziana Giusti nell’insegnamento della lingua inglese.

L’insegnante aveva dichiarato che interagire con il robot fosse stato altamente motivante per i bambini, i quali hanno attivato tutte le strategie linguistiche in loro possesso per poter comunicare con lui. Gli alunni della scuola primaria sono stati così entusiasti dell’esperienza che hanno manifestato il desiderio di riutilizzare il robot Pepper anche nel corso del nuovo anno scolastico.

Pepper sarà presente allo stand del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione questa sera durante la manifestazione di divulgazione scientifica Science4All che si terrà nel complesso di via Beato Pellegrino di Padova la sera del 30 Settembre. L’incontro con il robot è aperto a tutto il pubblico interessato.

Gli obiettivi del progetto

Sarà interessante capire come un robot umanoide come Pepper possa essere impiegato per aumentare l’apprendimento degli studenti.

Il professor Emanuele Menegatti ha spiegato quale sia l’obiettivo del progetto e quali possano essere i risultati attesi dalla sperimentazione:

“Lo scopo è quello di proporre e testare un modo innovativo di fare didattica con i bambini delle scuole elementari, tramite l’utilizzo di un robot umanoide che affianca l’insegnante. Sfruttando i suoi sensori e un tablet integrato, il robot può interagire con i bambini, proponendo semplici esercizi su un argomento precedentemente trattato in classe dai docenti. Di solito a scuola queste attività digitali vengono realizzate con PC o tablet. Il valore aggiunto di questo progetto è che l’aspetto fanciullesco e i comportamenti infantili del robot, permettono di creare una forte empatia con i bambini che lo considerano come un giocattolo o addirittura un loro compagno di giochi. Questo aumenta il loro coinvolgimento nella lezione, rendendo più piacevole ed efficace l’apprendimento.”

È da sottolineare che l’ingresso dell’androide a scuola non tende a sostituire l’insegnante umano, ma si porrà come un efficace ausilio tecnologico e multimediale dei contenuti didattici. Un altro test significativo può essere capire se l’utilizzo dell’androide possa generare un apprendimento più duraturo degli esercizi al computer, grazie a una stimolazione più innovativa alla comprensione dell’alunno.