Dolore addominale, nausea, febbre, vomito e diarrea possono essere sintomi di una fastidiosa patologia dell’apparato digerente: la diverticolite. Cos’è? Come si manifesta? Come si può gestire? Vediamo di fare chiarezza.
Diverticolite: cos’è
Cos’è la diverticolite? Si tratta di una patologia che colpisce l’apparato digerente, caratterizzata dall’infiammazione di uno o più diverticoli, ovvero delle piccole estroflessioni (una sorta di piccoli sacchetti) che si formano lungo le pareti del colon. La causa di questa patologia è incerta, ma i fattori di rischio possono includere l’obesità, la mancanza di esercizio fisico, il fumo, una storia familiare della malattia e l’assunzione di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS).
Come si manifesta
Spesso confusa con la Sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la diverticolite si identifica grazie alla presenza di mal di pancia, soprattutto localizzato a sinistra, e alla modalità con cui la persona va di corpo.
Quindi cos’è la diverticolite? Il tipico scenario delle prime fasi della malattia è costituito da piccoli crampi iniziali al lato sinistro, dalla volontà di andare di corpo e la sensazione di stare meglio dopo essersi scaricati e, infine, dalla possibilità di non riuscire a scaricarsi (tenesmo) e continuare ad avere coliche.
La patologia può avere tre differenti modalità di evoluzione:
- episodi singoli, senza gravi conseguenze, che si risolvono attraverso una cura antibiotica
- un ristagno fecale all’interno delle sacche
- una situazione di infiammazione dei diverticoli dovuta all’assunzione di sostanze irritanti (come, ad esempio, alcuni cibi)
Diverticolite, cosa mangiare per tenerla sotto controllo
Vincere la diverticolite è possibile, anche a tavola, attraverso una dieta che favorisca la motilità intestinale. Quattro sono i consigli fondamentali da seguire:
- Aumentare l’apporto di fibra nella dieta, che dovrebbe ammontare a circa 30-40 grammi giornalieri. Per rispettare questa dose è possibile ricorrere a delle bustine di crusca e di altre fibre a base dipsyllium, glucomannano, inulina anche associati ai fermenti lattici.
- Idratare l’organismo bevendo almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno.
- Eliminare e/o ridurre i grassi, soprattutto di origine animale, ma anche bevande e alimenti zuccherini.
- Cucinare magro, ovvero senza l’aggiunta di grassi. Vanno quindi privilegiate le cotture al vapore, al microonde, alla griglia o alla piastra, con la pentola a pressione o in padella antiaderente. Sono da escludere invece la frittura e i bolliti di carne.
