Tutto chiede salvezza: è uscito il trailer della nuova serie tv con la star di Skam, Federico Cesari, disponibile su Netflix a partire dal 18 ottobre.

Tutto chiede salvezza serie tv su Netflix: il trailer

Tutto chiede salvezza è il titolo della serie tv diretta da Francesco Bruni e basata sull’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli: una storia autobiografica che ha vinto il Premio Strega Giovani nell’edizione del 2020. Per la sceneggiatura, insieme all’autore del libro, hanno collaborato al progetto Francesco Cenni, Daniela Gambaro e lo stesso regista della serie: Francesco Bruni.

Da poche ore, Netflix ha rilasciato il trailer ufficiale della serie. Si apre una clip di serate in discoteca, feste sfrenate e lo sguardo pensieroso del protagonista. “Perché io sto qua?” questa è la domanda che tormenta il nostro personaggio, quando si risveglia catapultato altrove: è sotto Trattamento sanitario obbligatorio, in seguito ad un violento attacco d’ira. Le parole del medico risuonano sullo schermo, mentre parte in sottofondo la canzone dei Måneskin: Vent’anni. (Puoi guardare integralmente il trailer qui).

In didascalia allo stesso teaser, Netflix condisce l’annuncio con una piccola descrizione per introdurci al clima della serie:

“Un ragazzo tormentato si sveglia e scopre di essere in un ospedale psichiatrico contro la sua volontà. Ma quella settimana di ricovero cambierà la sua vita per sempre.”

Scopriamo insieme ulteriori dettagli sulla trama e sul cast.

Tutto chiede salvezza: il cast

La serie tv ruota attorno alle vicende del giovane protagonista, Daniele (interpretato a Federico Cesari), un ventenne che vive per una settimana sotto regime di TSO. Con lui nel cast: Andrea Pennacchi (nei panni di Mario), Vincenzo Crea (che interpreta Gianluca), Lorenzo Renzi (sarà Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (nei panni di Alessandro).

Questi i nomi dei personaggi che lo accompagneranno lungo un percorso fatto di tensione, scambi, testimonianze e attese; coloro che insieme al protagonista vivono all’interno del reparto di psichiatria. Ad interpretare invece un’ex compagna di liceo, improvvisamente ritrovata nello stesso reparto, è Fotini Peluso (Nina). A dare il volto agli infermieri ci sono Ricky Memphis (che interpreta Pino), Bianca Nappi (nei panni di Rossana) e Flaure BB Kabore (che intrepreta Alessia). La madre, il padre e la sorella di Daniele sono rispettivamente interpretati da: Lorenza Indovina (nei panni di Anna), Michele La Ginestra (è Angelo) e Arianna Mattioli (Antonella). Non mancherà nel team degli attori Carolina Crescentini (Giorgia), la mamma di Nina.

Tutto chiede salvezza: la trama

Per scorgere meglio i dettagli sulla trama è utile avvicinarsi a quella dell’omonimo libro da cui prende libera ispirazione la serie tv. Riportiamo seguito i dettagli impressi sulla quarta copertina del romanzo di Daniele Mencarelli. (Mondadori, collana Scrittori Italiani e Stranieri, 2020):


“Ha vent’anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, un’estate di Mondiali. Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo. Personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Come lui incapaci di non soffrire, e di non amare a dismisura. Dagli occhi senza pace di Madonnina alla foto in bianco e nero della madre di Giorgio, dalla gioia feroce di Gianluca all’uccellino resuscitato di Mario. Sino al nulla spinto a forza dentro Alessandro. Accomunati dal ricovero e dal caldo asfissiante, interrogati da medici indifferenti, maneggiati da infermieri spaventati, Daniele e gli altri sentono nascere giorno dopo giorno un senso di fratellanza e un bisogno di sostegno reciproco mai provati. Nei precipizi della follia brilla un’umanità creaturale, a cui Mencarelli sa dare voce con una delicatezza e una potenza uniche.”

Sinossi ufficiale

Finire per sette giorni sotto regime di TSO vuol dire essere pazzi? È quello che si chiede Daniele, un ventenne con un eccesso di sensibilità, che dopo una crisi psicotica si risveglia nella camerata di un reparto psichiatrico, assieme a cinque improbabili compagni di stanza con cui pensa di non avere niente in comune, pressato dai medici che gli vogliono frugare nel cervello, e accudito da infermieri che gli sembrano cinici e disinteressati. Ma sette giorni sono lunghi, e quella che all’inizio gli sembrava una condanna pian piano si trasforma in una delle esperienze più intense e formative della sua vita. Una dramedy delle esistenze che recupera la radice della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave contemporanea, come in un grido d’aiuto, straziante ma pieno di speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico disagio di vivere.