All’età di 82 anni è morto Beppe Piroddi, icona degli anni Settanta e ultimo playboy. Quella del playboy era una figura tipica degli anni Sessanta e Settanta, una versione un po’ più “alta” di un Gigolò (e chi se lo dimentica Richard Gere nel ruolo di Julian Kay), ma meno raffinata di un avventuriero alla Casanova. Un playboy non era neppure l’equivalente maschile di una di quelle “conigliette” che apparivano in prima pagina sulle riviste patinate dell’epoca. E in Italia i playboy avevano nome e cognome e uno di questi era Beppe Piroddi: genovese di adozione, signore del jet set.

Addio all’ultimo playboy

L’ultimo dei playboy italiani, Beppe Piroddi, è morto in questi giorni portando con sé l’ultimo lembo di Novecento “alternativo” sopravvissuto al declino di un mondo le cui testimonianze restano solo nelle foto in bianco e nero.
Piroddi con Gigi Rizzi, altro famoso “amateur” di quegli anni, aveva creato un suo piccolo impero, fatto di locali notturni, discoteche a Milano e Roma e di una dolce vita che si sviluppava tra Genova, Roma e la Costa Azzurra.

Da una parte il ‘68 dall’altra Piroddi e Rizzi

Negli anni Sessanta e Settanta il mondo girava attorno a quello che arrivava da Parigi: contestazione, manifestazioni, culture del dissenso. Oppure, attorno a un jet set fatto di esclusività e di snobismo, il cui panorama di riferimento erano le discoteche che, con evoluzione naturale, avevano appena soppiantato i dancing e i night. Beppe Piroddi, morto a 82 anni, era a suo agio in un mondo di esclusività: lui e Rizzi fecero di Saint Tropez la loro base operativa, conquistando le donne più belle dell’epoca fra le quali Brigitte Bardot e Odile Rodin.

Morto Beppe Piroddi, re dello stile flamboyant

La premiata ditta Piroddi-Rizzi amava l’eccesso dello stile: le loro discoteche erano zeppe di orpelli, ori e velluti. Ambientazioni nelle quali facevano i primi passi i nuovi dj che animavano le piste con balli mai visti prima. Piroddi e Rizzi avevano inscenato una sorta di contro-sessanttotto: discoteca Number One, ristoranti stellati, il mitico Caffè Roma a Milano, New York come scalo abituale. E poi feste alle quali partecipavano i nomi più esclusivi del jet set come i Kennedy e Rothschild.
Un’epoca finita in un discreto silenzio nel quale Beppe Piroddi ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, di nuovo a Genova, dove si è spento.