Adam McKay, regista di Don’t Look Up, ha donato 4 milioni di dollari a un fondo che si occupa del contrasto al cambiamento climatico.

Adam McKay e la donazione per contrastare il cambiamento climatico: “Basta con i piccoli passi”

Adam McKay passa dalle parole e le immagini incise su pellicola in Don’t Look Up, ai fatti.
Il regista ha, infatti, fatto una donazione di ben 4 milioni di dollari al Climate Emergency Fund, un fondo nato per coniugare filantropia e attivismo nella lotta al cambiamento climatico, che finanzia organizzazioni, attivisti e divulgatori che richiedono con forza una reale trasformazione per contrastare i fenomeni legati al climate change.

“Il Climate Emergency Fund è una realtà unica per il suo impegno nel finanziare un attivismo civile, non violento e di disturbo. È finito il tempo della gentilezza e della moderazione, è finito il tempo della politica dei piccoli passi. Sono orgoglioso di supportare i loro sforzi e di invitare chiunque lo voglia a unirsi a me nel fare tutto il possibile per arrestare gli effetti sempre peggiori della crisi climatica”.

Don’t Look Up era già l’avvertimento di un pericolo imminente

L’attivismo di Adam McKay in tema di ambiente e dei rischi che esso corre in questo periodo storico sul nostro pianeta è ben noto. Lo stesso Don’t Look Up era un vero e proprio grido di allarme che, utilizzando la metafora della catastrofe imminente di un meteorite destinato a schiantarsi sulla Terra, raccontava le colpe di cittadini e, soprattutto, politici nell’ignorare il problema. Parallelismo con il mondo contemporaneo e la questione del climate change richiamato anche dal protagonista del film, Leonardo DiCaprio.
Oggi che tutto il mondo è sconvolto da eventi drammatici legati al clima – come, purtroppo, sappiamo bene anche in Italia – comincia, finalmente, a farsi sempre più forte la voce di chi chiede una radicale trasformazione dei nostri stili di vita, la fine di ridurre l’impatto devastante delle attività umane sull’ecosistema del pianeta. Il gesto eclatante di Adam McKay va, dunque, ad inserirsi in una lotta che, ormai, non prevede più mezze misure e richiede l’impegno costante da parte di più persone possibile.