Dopo la Bce ora tocca alla Federal Reserve (Fed) interpretare l’inflazione di agosto negli Usa e scegliere la strategia da adottare. Appuntamento fissato per mercoledì 21 novembre alle 20 ora di Washington.

Fed tra inflazione e recessione, inevitabile il rialzo dei tassi

Dal punto di vista monetario la settimana economico-finanziaria mondiale presenta un unico grande appuntamento: il Federal Open Market Committee. Si tratta della riunione organizzativa della Federal Reserve (Fed), in programma martedì e mercoledì con un tema centrale all’ordine del giorno: l’inflazione. Il rientro dall’estate si conferma brusco e servono decisioni immediate e aggressive contro gli aumenti.

Ad agosto gli Stati Uniti hanno registrato +8,3% lato inflazione, un valore superiore di poco alle attese che non è stato attenuato dalla discesa dei prezzi dei carburanti. Come accaduto anche in Europa è il carrello della spesa a trainare la spesa.

Dopo l’ennesimo rialzo mensile dei prezzi, gli economisti a stelle e strisce ipotizzano interventi sostanziali della Fed per evitare a tutti i costi lo spettro della recessione, scenario oggi assolutamente remoto ma plausibile. Il rialzo dei tassi d’interesse, oggi al 2,5%, potrebbe salire al 4% e mantenere questa soglia fino al 2023. I prossimi mesi saranno cruciali per capire la tenuta del tessuto economico americano.

Tra gli altri appuntamenti in agenda si segnalano i meeting della Banca d’Inghilterra e della Banca del Giappone, oltre ai dati della produzione industriale ad agosto di Francia e Germania.