Se si sceglie di diventare vegetariani si va incontro a carenze proteiche? Bisogna essere seguiti da un nutrizionista e prendere integratori? Sono ancora tanti i dubbi e i falsi miti sulla dieta vegetariana, nonostante si sia da tempo consolidata tra le abitudini alimentari di una parte della popolazione. Quali sono, quindi, i pro e i contro del vegetarianismo? Ecco una piccola guida.

Ci sono diversi tipi di dieta vegetariana

Nell’immaginario comune, la dieta vegetariana viene spesso intesa come un regime alimentare semplice, privo di prodotti di origine animale. In realtà si tratta di un concetto ben più ampio, dato che nella grande branca del vegetarianismo rientrano diversi modelli alimentari.

  • La dieta latto-ovo-vegetariana concede di nutrirsi di vegetali, di microorganismi (muffe e batteri) e di alimenti di derivazione animale, come latte, uova, formaggi e miele. Esclude invece il consumo di carne e prodotti della pesca (molluschi e crostacei compresi);
  • La dieta latto-vegetariana esclude, oltre alla carne, anche le uova, mentre concede latte e derivati;
  • La dietta ovo-vegetariana esclude carne, latte e derivati, ma non le uova.

A queste tre opzioni vegetariane se ne sono nel tempo aggiunte altre, in particolare: il veganesimo, che rinuncia a tutti i prodotti che implicano il coinvolgimento animale, comprese le uova e i derivati e rappresenta la dieta vegetariana “in senso stretto”, la dieta crudista, basata sul solo consumo di frutta e verdure crude o lavorate a temperature non superiori ai 40°C e quella fruttariana, che ammette solo il consumo di frutti.

Vegetarianismo pro e contro

Numerose indagini dimostrano come una dieta prevalentemente basata sul consumo di alimenti di origine vegetale sia fondamentale per mantenere lo stato di salute, favorendo anche la prevenzione di alcune patologie croniche particolarmente diffuse, come tumori, malattie cardiovascolari, diabete e patologie respiratorie. I benefici sono dovuti al basso apporto di alimenti ricchi di grassi saturi, zuccheri e sale e un elevato consumo di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, prodotti a base di soia, frutta secca e semi, cioè alimenti ricchi di fibre e fitocomposti, sostanze che si trovano naturalmente nei cibi di origine vegetale. Anche per i non vegetariani, quindi, il consiglio degli esperti è di limitare il consumo di carni rosse e conservate e in generale di alimenti lavorati, aumentando per contro l’apporto di frutta, verdura e legumi. Ma tra i pro del vegetarianismo ce n’è anche un altro, altrettanto importante: le diete vegetariane apportano benefici non solo alla salute, ma anche all’ambiente, perché gli alimenti vegetali hanno meno impatto rispetto a quelli derivati da animali: basti pensare alle risorse idriche e di suolo utilizzate per gli allevamenti.

Ma diventare vegetariani è sempre una cosa positiva? Generalmente sì, e secondo i medici le diete vegetariane non comportano rischi per la salute quando pianificate in modo equilibrato. Il segreto sta nel consumare una gran varietà di cibi, nella giusta quantità, stando attenti a soddisfare il proprio fabbisogno energetico giornaliero e apportando tutti i componenti necessari all’organismo, facendo particolare attenzione a proteine, vitamina B12, ferro, calcio, zinco e acidi grassi omega-3. I problemi si creano quindi con le diete più drastiche, come quella crudista o fruttariana, con cui il rischio di andare incontro a carenze e squilibri è maggiore rispetto alle altre, costruite basandosi sul principio di varietà. Mentre il consiglio di rivolgersi ad un nutrizionista resta valido in alcuni casi specifici: nell’infanzia e nell’adolescenza, o in periodi di gravidanza e allattamento, quando il discorso esigenze nutrizionali si fa più delicato.