Nelle ultime ore, è scattato l’allarme legionella nel cuore di Palermo.

Il capoluogo siciliano, sta facendo i conti con il batterio definito “killer”.

Il primo focolaio di legionella si è manifestato all’hotel Politeama di Palermo, nella giornata di ieri, 13 settembre 2022.

Per isolare il batterio, l’edificio alberghiero è stato costretto a chiudere i battenti e tutti i clienti sono stati trasferiti in altre strutture ricettive.

Come hanno spiegato i media locali, infatti, sono state trovate tracce del batterio legionella che provoca una grave forma di polmonite, che può anche portare alla morte.

Nelle ore successive, tracce del batterio killer sono state rintracciate anche in un edificio residenziale di via Principe di Belmonte.

Tutti i residenti dello stabile sono stati evacuati per scongiurare il rischio che l’infezione potesse diffondersi rapidamente.

Il timore che la legionella possa essere presente anche in altri edifici del centro si è trasformato in realtà quando sono stati segnalati ulteriori casi in alcuni quartieri della città.

In particolare, si tratterebbe di immobili con un vecchio autoclave o collegati alla rete idrica con antiche tubature.

In queste ore di grande preoccupazione per tutti i cittadini, l’Asp sta monitorando attentamente la situazione.

D’altro canto, l’Amap, l’azienda che si occupa della distribuzione idrica in 44 Comuni di Palermo, ha diramato una nota in cui sottolinea che:

“L’azienda non è direttamente coinvolta nella gestione di questi casi, che riguardano esclusivamente impianti privati a valle dei contatori e per i quali per altro non ha ricevuto ad ora nessuna segnalazione”.

Allarme legionella a Palermo: cos’è e come prevenirla

La Malattia del Legionario viene definita più comunemente come legionellosi.

Si tratta di un’infezione polmonare che viene causata dal batterio Legionella pneumophila.

La legionella è in grado di sopravvivere in alcuni ambienti acquatici naturali e artificiali come a acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi e nei fanghi.

A partire da questi ambienti, il microorganismo può raggiungere gli ambienti cittadini come le condotte idriche e i vari impianti degli edifici, tra i quali, serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono poi agire come amplificatori e disseminatori di questo batterio.

La legionellosi viene normalmente acquisita dagli esseri umani per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento.

Alcuni studi hanno, inoltre, segnalato che alcuni casi di legionellosi sono stati probabilmente acquisiti attraverso delle ferite.

La trasmissione della malattia da persone a persone non è mai stata dimostrata da alcuno studio sull’infezione.

Per quanto riguarda la manifestazione, essa può avere due forme distinte:

  • la Malattia del Legionario vera e propria, include una forma molto acuta di polmonite
  • la febbre Pontiac, una forma molto meno grave.

La prevenzione dell’infezione da Legionella si basa essenzialmente su:

  • una corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici più a rischio, cioè tutti quelli che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione. Tra questi vanno considerati gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio;
  • l’adozione di misure preventive atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio, tra queste, è necessario prevedere interventi periodici di manutenzione e, all’occorrenza, disinfezione degli impianti.

È bene precisare che, tali misure non garantiscono che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, ma, contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.

Come si manifesta e come curarla

La polmonite infettiva, si manifesta dopo un periodo di incubazione che va da 2 a 10 giorni, in media 5 o 6 giorni.

Nei casi più gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi e tosse produttiva.

Tra le complicanze della legionellosi vi possono essere: ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria, shock, coagulazione intravasale disseminata, porpora trombocitopenica e insufficienza renale.

Essendo una malattia di origine batterica, il trattamento della legionellosi deve avvenire attraverso delle terapie antibiotiche somministrate dal personale sanitario.

Il tasso di mortalità può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%.