Oggi è il “No-plastic bag day”, la Giornata internazionale senza sacchetti di plastica. Nata nel 2009 per volere della The Marine Conservation Society, si tratta di una ricorrenza che ha lo scopo di dare una maggiore risonanza mediatica al problema dell’inquinamento ambientale causato dalla plastica, che nuoce ai mari e agli animali, danneggiando l’ambiente e l’uomo.

Giornata internazionale senza sacchetti di plastica: come e perché è nata

Di giornate che nascono con l’obiettivo di sensibilizzare su tematiche attuali ne esistono molte: così quella del 12 settembre, il No-plastic bag day che, come dice il nome stesso, ha lo scopo di ridurre il più possibile l’utilizzo dei sacchetti di plastica monouso, inserendosi in un più generale discorso sull’impatto ambientale delle microplastiche. Secondo i dati dell’Unione Europea, sono 100 miliardi i sacchetti di plastica usa e getta prodotti ogni anno e il loro utilizzo genera circa 25 milioni di tonnellate di rifiuti, considerando che meno del 30% della plastica utilizzata è riciclata, mentre la restante parte finisce nelle discariche dopo un ciclo relativamente breve di vita e ci mette anni a decomporsi. Secondo il WWF, 150 milioni di tonnellate di plastica vengono disperse negli oceani ogni anno, il che rappresenta una minaccia non solo per l’ambiente, ma anche per gli animali, che possono finire intrappolati in grovigli di rifiuti o anche esserne intossicati, per poi finire sulle nostre tavole e quindi causare danni anche all’uomo. Una tendenza che provoca un circolo continuo e che alcuni Paesi stanno cercando ora di invertire, ad esempio introducendo, come in Italia è già avvenuto da qualche anno, i sacchetti biodegradabili nei supermercati.

No-plastic bag: le alternative green alla plastica in tutti i campi

Ci sono però delle alternative che si possono usare al posto della plastica. Ciò vale per i sacchetti di plastica – che possono essere sostituiti con quelli di carta (ad esempio dal fruttivendolo), oppure dalle shopper in stoffa, da sacchetti riutilizzabili o da un semplice trolley per la spesa -, ma è un discorso che può essere applicato a tutti i campi della nostra vita quotidiana. Ecco alcuni consigli green:

  • Piatti e bicchieri monouso di plastica possono essere sostituiti con quelli in carta o compostabili;
  • Si può evitare l’uso di cannucce, oppure comprare quelle lavabili in acciaio, che possono durare una vita;
  • Al supermercato un modo per evitare la plastica è preferire i cibi sfusi, oppure in vetro, visto che i contenitori possono essere riutilizzati più e più volte;
  • Nel mondo dei prodotti da bagno già da anni sono in vendita gli spazzolini in bamboo (materiale biodegradabile), oltre che saponi, shampoo e deodoranti solidi per evitare gli involucri in plastica;
  • E, per struccarsi, ci sono i dischetti lavabili;
  • Una semplice borraccia può farci evitare di acquistare molte bottiglie d’acqua di plastica, conservando i liquidi anche in modo migliore se in acciaio inox;
  • Mentre, per la conservazione dei cibi, alla pellicola di plastica o in alluminio si può preferire la beeopak, una pellicola alimentare biologica a base di cera d’api che conserva i cibi freschi ed è riutilizzabile per più di 1 anno.

Insomma, le alternative ci sono. E giornate come quella di oggi ci ricordano che ognuno può fare la differenza, perché il cambiamento collettivo parte dal singolo e l’ambiente è una cosa che riguarda tutti.