È un Marc Marquez a tutto tondo quello che si è lasciato andare ad una lunga intervista sul presente e il futuro della MotoGP. Il pilota spagnolo ha toccato diversi temi dando particolare attenzione alle tante critiche sulla sua carriera e soprattutto alle voci che lo vogliono prossimo al ritiro a causa dei tanti infortuni degli ultimi anni.

Tuttavia, Marquez si è dimostrato perfettamente a suo agio nel raccontarsi e nel respingere le pressioni che inevitabilmente la MotoGP pone sulle spalle di un campione della sua caratura:

L’ultima volta che mi sono divertito in moto è stato a Jerez 2020. Poi le gare le ho vinte con dolore e sofferenza. E il dolore ti sfinisce. Ho letto tante cose, che dovevo andare in pensione ad esempio. Ma solo io saprò quando lasciare. Oggi sono ancora il pilota Honda con più punti in campionato e gli altri non sono cattivi piloti. Ma la frase sulla pensione mi ha fatto male.

Un discorso nato anche in virtù del suo percorso in Honda che oggi è alla ricerca di un pilota che possa far sognare la casa giapponese:

Ora è un momento difficile per convincere i piloti a venire in Honda. Io non voglio sapere nulla. Il mio solo obiettivo quando arriva un compagno di squadra è quello di batterlo. Entrambe le moto sono nel box per vincere, com’è accaduto quando sono arrivato nel 2013.

MotoGP, Marc Marquez “contro” l’amicizia nei box

Sicuramente un tassello fondamentale della carriera di Marquez è stata la rivalità con Rossi che per forza di cose ha spinto tanti appassionati di MotoGP a schierarsi dalla sua parte o da quella del Dottore. Secondo lo spagnolo, l’amicizia che oggi regna nei box è solamente frutto di una scarsa rivalità che invece è l’anima di questo sport:

Con il mio infortunio si è verificata una sorta di tempesta perfetta. Uno sport attira il pubblico per la presenza di icone, che si creano con la rivalità. Il buonismo va bene sino ad un certo punto. Fino ad ora non c’è stata mischia tra i tre in lotta. Ad Assen è andata bene perché Aleix è riuscito a concludere la gara e ha fatto quarto, altrimenti se fosse caduto ci sarebbe stata una maggiore tensione con Fabio. E si sono aggiunte altre cose, il ritiro di Rossi ha colpito e commosso tanta gente, e hanno lasciato Pedrosa, Lorenzo, Dovizioso…

Infine, un passaggio sui protagonisti di questo Motomondiale:

Ora c’è Quartararo che si è fatto un nome, Bagnaia è velocissimo ma non ha ancora un nome che pesa. I nomi pesanti fanno crescere le rivalità, la gente diventa morbosa con le rivalità.