Ogni famiglia italiana si ritrova a pagare 1.231 euro in più rispetto al 2020 solo per le bollette di luce e gas, con la spesa per l’energia salita nel biennio 2021-2022 complessivamente del 92,7%. Nel 2022, per effetto dei rincari delle tariffe e nonostante le misure adottate dal Governo, il prezzo luce e gas sale a 2.558 euro a nucleo famigliare. I dati sono emersi dall’analisi di Assoutenti che tramite le parole del presidente dell’associazione Furio Truzzi ha dichiarato: “Gli analisti annunciano tensioni sulle quotazioni dell’energia che proseguiranno anche nel corso del nuovo anno”.

Scatta l’allarme rincari nell’agricoltura 

L’allarme sui rincari delle bollette è lanciato anche da Coldiretti secondo cui in agricoltura si registrano rincari che vanno da +170% dei concimi a +90% dei mangimi, da +129% per il gasolio fino a +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.

Coldiretti segnala che dal gas ai barattoli, dal gasolio alle etichette, è in arrivo un’impennata sui prezzi del cibo in un autunno caldissimo sul fronte economico con la produzione agricola e quella alimentare che in Italia assorbono oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali. A oggi, il 13% delle aziende rischia la cessazione dell’attività, mentre il 34% si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo.

Coldiretti: “Rischio di crack alimentare”

Il comparto alimentare, dice l’associazione, richiede ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti, il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.

Aumenti che riguardano l’intera filiera con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica.

Così non possiamo andare avanti. Rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della Dieta Mediterranea con le loro lavorazioni per conserve, succhi e derivati.

Afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.