Matteo Salvini ha inaugurato la settimana politica che porterà all’ultimo mese pre-elezioni con un’intervista radiofonica sulle candidature della Lega e sul suo ideale dibattito pubblico con gli avversari.

Elezioni, Salvini spiega la decisione sui giorgettiani

Il leader della Lega Matteo Salvini confessa i criteri e le strategie che hanno portato alle candidature della Lega per le prossime elezioni politiche in un’intervista radiofonica:

Abbiamo completato le liste e siamo in attesa che anche gli altri alleati ci forniscano il materiale. Posso ritenermi orgoglioso, noi non abbiamo puntato su nomi noti, da vip, ma su personalità vicine al territorio: sindaci, imprenditori e rappresentanti del volontariato che sapranno cosa fare in Parlamento. E abbiamo riconfermato la squadra di governo. Giorgetti? Il suo collegio in Lombardia è pressoché blindato, certamente il taglio del numero dei parlamentari ha comportato diversi sacrifici

Matteo Salvini a RTL 102.5

Poi la battuta flash sulla questione dibattiti televisivi, con Meloni e Letta che sembrano essere i più “cercati” dai media: 

Nel mio ideale mi piacerebbe che tutti potessero confrontarsi con tutti, per quanto riguarda mi confronterei soprattutto con Enrico Letta già domattina. Potrei interrogarlo in merito ai candidati del Pd che insultano Israele e sulle risse nel Pd di Roma. Non faccio l’organizzatore di dibattiti televisivi, ma gli italiani hanno diritto di capire cosa e chi andranno a votare. In ogni caso preferisco parlare di programmi: questa mattina ho contattato i vertici di Cgil, Cisl e Uil per organizzare un incontro congiunto.

Matteo Salvini a RTL 102.5

Porta a Porta, la toppa non basta

Intanto il nodo del dibattito televisivo alimenta le schermaglie tra i leader di partito. Dopo la decisione di “Porta a Porta” di equiparare temporalmente le singole interviste, Giuseppe Conte ha di fatto scartato l’invito della Rai per accettare la proposta di Enrico Mentana:

Apprendo da un’intervista di Bruno Vespa che già da tempo Letta e Meloni lavorano a un confronto da soli, a lume di candela, in prima serata Rai, che dovrebbe rappresentare il servizio pubblico. Questo accordo ha escluso le altre forze politiche fra cui la mia, che è il secondo gruppo del Parlamento. A tutti deve essere concessa questa opportunità

Giuseppe Conte, leader M5s

Michele Anzaldi di Italia Viva ha invocato l’intervento dell’Agcom, Clemente Mastella ha annunciato lo sciopero della fame e anche Maurizio Lupi e Nicola Fratoianni chiedono a gran voce la par condicio elettorale.

In mattinata, infine, Enrico Letta e Giorgia Meloni hanno rifiutato il confronto a 4 proposto da Enrico Mentana.

Nel frattempo, la scena politica odierna si è scaldata dopo il botta e riposta tra la Meloni e Letta sul video di una violenza sessuale a Piacenza, con la prima che ha nuovamente risposto al leader del PD:

Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza. Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto. Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne. E mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell’emergenza sicurezza aggravato dall’immigrazione illegale di massa. Che livello.