Trecentottanta giorni dopo, il ritorno di Marcell Jacobs. Un fulmine azzurro nella notte bavarese sotto l’Olympiaturm che corre in 9”95 e vince l’oro europeo dei 100 metri, la gara più corta, più breve, più emozionante, più incerta fino all’ultimo centimetro dell’atletica leggera.

Marcell ha vinto perché ha imposto la legge del più forte. Jacobs, secondo italiano della storia a vincere il titolo continentale dopo la leggenda Pietro Mennea nel 1978 a Praga quando esisteva ancora la Cecoslovacchia, l’Unione Sovietica e la Germania era divisa in due. Dall’oro olimpico di Tokyo con quello sprint concluso dopo 9”80 sono trascorsi 380 giorni, poco più di un anno.

In mezzo tante cose, sicuramente troppe come la serie di stop causa guai fisici. Chiusa anzitempo la stagione dell’oro a cinque cerchi, Marcell era ritornato per la stagione al coperto finalizzata alla conquista del titolo iridato al coperto (oro a Belgrado nei 60 indoor). Poi la drammatica primavera fino a un mese fa quando alzò bandiera bianca prima delle semifinali dei Mondiali.

Jacobs il ritorno. “Emozione unica”

“Non ci credo ancora, sono troppo felice, emozionato e finalmente tutto quello che di brutto mi è successo al mondiale ora è alle spalle“, queste le prime parole di Marcell Jacobs appena dopo aver vinto l’oro europeo nei 100 metri. “Nei quarti e nelle semifinali ho cercato di correre più veloce che potevo, poi in finale subentra una certa emozione e tensione, ma va bene così sono troppo felice per quello che è successo. Finalmente

Un Jacobs emozionato e raggiante quello che ha ottenuto la vittoria all’Europeo. Dalla distrazione-elongazione di primo grado del bicipite femorale di fine maggio si è arrivati fino alla lesione al grande adduttore della gamba destra che stava rischiando ad una chiusura anticipata della stagione. Tra le altre noie, i problemi gastrici a Nairobi ai primi di maggio e il dolore al gluteo a fine giugno.