Nicholas Evans è morto. Lo scrittore britannico Nicholas Evans, autore del romanzo L’uomo che sussurrava ai cavalli, è morto in casa sua, all’età di settantadue anni: è stato un attacco di cuore la causa del suo decesso.

Nicholas Evans

Nicholas Evans: “una vita piena e felice”

La data della morte è il 9 agosto, ma la notizia è stata diffusa il 15 dalla United Agents, la sua agenzia letteraria, la stessa che ha spiegato al pubblico che è stato un infarto a portare via il grande scrittore. Queste sono le parole presenti nel comunicato:

“Ha vissuto una vita piena e felice nella sua casa sulle rive del fiume Dart, nel Devon.”

Qui su tag24 vogliamo ripercorrere la sua vita e la sua carriera, dedicando uno spazio speciale all’opera che lo ha reso celebre in tutto il mondo.

Gli inizi della carriera: il giornalismo e il cinema

Nicholas Evans nasce a Bromsgrove (Worcestershire, Inghilterra), il 26 luglio del 1950: dopo aver studiato legge presso l’università di Oxford ed essersi laureato a pieni voti, lavora come giornalista per l’Evening Chronicle di Newcastle, prima di passare ai media radiotelevisivi: successivamente, infatti, inizia a realizzare filmati sulla politica tra gli Stati Uniti e il Medio Oriente. Ha anche coperto la guerra in Libano, da Beirut.

Negli anni Ottanta si dedica a produrre documentari su famosi personaggi d’arte della storia, molti dei quali vengono insigniti di premi (film su David Hockney, Francis Bacon, Patricia Highsmith). Successivamente, si dedica a scrivere e produrre diversi film per televisione e cinema, ma dovrà aspettare gli anni Novanta per l’arrivo del successo.

L’uomo che sussurrava ai cavalli: l’apice della carriera

Esce nel 1995 L’uomo che sussurrava ai cavalli, bestseller tradotto in 40 lingue, con una vendita di 15 milioni di copie: è un vero e proprio caso letterario che viene, appena tre anni dopo, adattato per una pellicola di Hollywood. Il film è diretto e interpretato da Robert Redford, mentre i panni della protagonista (Grace Mcleane) sono vestiti da una giovane Scarlett Johansson.

Al centro dell’uomo che sussurrava ai cavalli, c’è la figura del sussurratore, un uomo in grado di guarire i cavalli parlando con loro. La tecnica è stata appresa dall’autore nel sudovest dell’Inghilterra, quando un maniscalco del luogo gli aveva presentato questa tecnica.

La trama del romanzo e del film seguono le vicende di Grace MacLean, una ragazzina che ha perduto un arto, a seguito di una caduta di cavallo e di un incidente: la situazione è resa più difficile anche dal cavallo stesso, Pilgrim, che, a seguito di ciò che è avvenuto, è diventato difficilmente avvicinabile. Mentre Grace soffre, la madre Annie proverà a cercare aiuto da un sussurratore, Tom Booker, che riuscirà, alla fine, a curare il cavallo e a far nascere in Grace nuovamente il desiderio di cavalcare, specchio della sua rinnovata voglia di vivere. Nel frattempo, Tom si lega sentimentalmente ad Annie.

Il romanzo è scritto in uno stile semplice ma evocativo, che permette ai lettori di immedesimarsi nella storia e di sentirsi ancor più vicini a Grace e Annie, due personaggi ben approfonditi. Anche Tom risulterà affascinante, rendendo il libro davvero memorabile per il lettore.

Nicholas Evans e il mestiere di scrittore

Nicholas Evans ha scritto altri quattro romanzi di successo nella sua vita:

-Insieme con i lupi (The Loop, 1998);
-Nel fuoco (Smoke Jumper, 2001);
-Quando il cielo si divide (The Divide, 2005);
-Solo se avrai coraggio (The Brave, 2010).

Era, dunque, ben inserito nel settore dell’editoria. Ma quali erano le sue idee al riguardo? Le raccontava a The Guardian nel 2011:

“Il business dei libri è così strano – la definizione stessa di narrativa letteraria rispetto a quella commerciale mi è sempre suonata bizzarra. Una è definita da quanti libri vende, e l’altra per le sue idee e il cosiddetto merito letterario.[…] Quindi, ad esempio, se vendi tonnellate di libri, non puoi avere idee, temi o cose interessanti da dire. E, d’altra parte, se nessuno compra il libro, è considerato un segno della sua stima, perché nessuno è abbastanza sveglio da capirlo.”