Mentre la stampa internazionale documenta le condizioni di salute di Salman Rushdie, dall’Iran regna un sostanziale silenzio da fonti governative che viene però amplificato dall’agenzia Fars.

L’agenzia di stampa Fars smonta la presentazione di Salman Rushdie

Lo scrittore Salman Rushdie lotta in una sala operatoria di New York, la notizia fa il giro del mondo e arriva anche in Iran dove il governo non prende posizione ufficiale ma lascia la parola all’agenzia Fars il cui editoriale è chiaro e diretto.

In breve, un augurio alla morte esplicitato dall’espressione “tirare le cuoia” che comparare in un editoriale successivo alla pubblicazione della notizia stessa.

Anche se finora non c’é nessuna notizia sulla sua morte ci auguriamo che tiri le cuoia e con la morte di questo autore satanico il cuore ferito dei musulmani possa guarire dopo tutti questi anni

Estratto dell’editoriale dell’agenzia di stampa iraniana Fars

La stampa locale, tra cui le quasi omonime “Irna” e “Isna”, si limita a raccontare i fatti di ciò che accadde nel 1988 in Iran dopo la pubblicazione dell’opera “Versi satanici”, bandita l’anno successivo per volontà dell’ayatollah Khomeini che mise sul suo capo una taglia da 3 milioni di dollari ancora oggi in vigore. Fino a questo momento i media di Teheran si concentravano sull’evoluzione del dossier nucleare rispetto al dualismo con gli Usa e le possibili sanzioni promosse anche dall’Unione Europea.

Ampia la sezione dedicata alla vita dello scrittore

Scorrendo poi l’editoriale, l’agenzia Fars cerca di smontare la narrazione internazionale dello scrittore (da sempre giudicato “blasfemo” in Iran) sostenendo che nei suoi confronti è assurdo parlare di “libertà di espressione”. Il primo tabloid a finire sotto attacco è la Bbc, che osa sottolineare come Rushdie sia stato insignito del titolo di “Sir” dalla Regina Elisabetta per il suo contributo offerto al mondo della letteratura.

Ma nel mirino non finiscono solamente i media occidentali, bensì anche quelli sauditi fino ad altre testate iraniane. La condanna è netta e non tollera la legittimità di un’offesa verso un’intera religione nascosta dietro una storia che non sarebbe finzionale come raccontato. Il portale ha poi ampliato la sezione dedicata a Rushdie attraverso altri articoli di approfondimento.