E’ scontro nel M5s tra Virginia Raggi e Giuseppe Conte. L’ex sindaca di Roma è un fiume in piena: chiede trasparenza sulle liste e sostiene che sarebbe stata “perfettamente candidabile” alle politiche, nonostante il limite dei due mandati. Non solo: la pentastellata, che siede nel comitato di garanzia, attacca a più riprese le scelte fatte dal leader del Movimento prospettando, in particolare, una possibile nuova alleanza tra il M5s e “i partiti tradizionali”. Circostanza, che insieme ad altre considerazioni, l’avrebbe convinta a non presentarsi come papabile parlamentare. “Vale il doppio mandato per tutti e lei sta svolgendo il terzo – ribatte con durezza Conte -. Non ho compreso su quali basi dica che è candidabile, non lo è”. L’ex sindaca, aggiunge, “ha avuto molte difficoltà a Roma, il Pd all’opposizione”, per cui ne è “derivata un’esperienza personale negativa”, ma “la politica va vista complessivamente. Noi nel Conte 2 abbiamo realizzato un processo trasformatore della società, risultati importanti avendo il Pd affianco. E anche in alcune amministrazioni locali stiamo lavorando in modo efficace”. Nel secco botta e risposta tra i due, il convitato di pietra è l’ormai ex campo largo tra Pd e i pentastellati, che si era già attirato le ire di Alessandro Di Battista, l’altro grande escluso dalle parlamentarie. Conte rivendica i risultati ottenuti sia nel Conte 1 con la Lega, sia nel Conte 2. Raggi resta fortemente critica con le alleanze passate e future e chiosa: E’ “giusto che si candidi alle parlamentarie chi ritiene determinati scenari possibili ed eventualmente accettabili”. Dopo il primo post al vetriolo, in cui l’ex inquilina del Campidoglio invocava “regole, chiare e da subito, per le parlamentarie”, Conte non era rimasto silente respingendo al mittente ogni sospetto. “Vorrei rassicurare pubblicamente Virginia Raggi che si sta agitando e tenta di agitare la comunità del Movimento 5 stelle sulla trasparenza che viene indicata a sproposito: avremo un processo della formazione delle liste e le parlamentarie assolutamente trasparente, in linea con le previsioni statutarie. Faremo le liste non come al Comune di Roma dove lei si è autocandidata senza sentire i vertici del Movimento”, l’affondo. Dopo qualche ora, il nuovo round. Raggi punta il dito contro “le alleanze strutturali e i campi progressisti con i partiti tradizionali” sentenziando: “Ad oggi non potrei dire con certezza quali saranno, nei prossimi cinque anni, i nostri futuri compagni in Parlamento…” L’ultimo post scatena una valanga di commenti, non sempre plaudenti: “L’impressione è che tu cerchi un cattivo esito elettorale per far fuori Conte e prendere il suo posto”, scrive un utente, rispecchiando il timore che ormai da tempo circola tra diversi contiani: l’ambizione di Raggi ad una scalata del Movimento con la benedizione di Beppe Grillo che non vede l’ora di “riprendersi” il M5s prima che l’avvocato del popolo lo faccia suo del tutto.