Il giorno dopo la pubblicazione delle motivazioni legate alla sentenza nella trattativa Stato-Mafia, arriva la reazione di Nino Di Matteo, protagonista all'epoca del processo in quanto pubblico ministero.
Il membro Csm Nino Di Matteo ritorna sulle motivazioni della sentenza al processo per la trattativa Stato-Mafia, di cui all'epoca era pubblico ministero. Una riflessione che in parte apprezza l'evidenza che qualcosa, in effetti, accadde ma dall'altro lato critica la zona grigia ammessa dai giudici della Corte d'Assise di Palermo.
Confermato l'incontro nel 1992 tra gli ex-ufficiali del Ros De Donno e Mori e l'ex sindaco di Palermo Ciancimino, legato a Cosa Nostra. Per i giudici non c'è invece prova che l'ex parlamentare Dell'Utri, assolto in Appello, abbia avuto un ruolo da intermediario nella trattativa riferendo successivamente a Silvio Berlusconi. Allo stesso modo, negato ogni colloquio tra la Mafia e l'ex presidente Scalfaro in merito alla revisione dell'art.41 bis sull'alleggerimento del carcere duro.