Domenico Modugno moriva il 6 agosto 1993 a Lampedusa. Sono passati esattamente 28 anni da quando ci ha lasciati e tutto il mondo non smette di ricordarlo con nostalgia.

Domenico Modugno e la sua grande fama, i suoi brani, la leggerezza nelle note e nel sorriso di chi può sempre continuare a sognare, fino alla fine. Ricordi in bianco e nero e il 1958, l’anno in cui Nel blu dipinto di blu rivoluziona la musica italiana e fa il giro del mondo. E poi il 6 agosto 1993, la volta del definitivo addio. Ricordiamo e omaggiamo, dalla categoria spettacolo di TAG24, uno dei grandi padri della nostra musica leggera: Domenico Modugno, con curiosità e dichiarazioni relative ad alcuni episodi della sua grande carriera.

Domenico Modugno

Domenico Modugno canzoni: un successo planetario

Duecentotrenta canzoni incise, trentotto film per il cinema e sette per la tv. Tredici spettacoli teatrali, quattro vittorie al festival di Sanremo e Nel blu dipinto di blu, noto al pubblico anche come Volare, il brano scritto con Franco Migliacci che vende, a livello internazionale, 22 milioni di copie e lui, il nostro Modugno, che nella sua vita arriva ad un totale di 70 milioni di dischi venduti.

Un nome che appartiene alla storia dello spettacolo, un personaggio divenuto leggenda, il padre della musica leggera e dei nostri cantautori. Modugno era queste cifre altissime, questo artista completo ed era anche un uomo sensibile che in molti ancora oggi omaggiano e ricordano. Il futuro della canzone e dell’arte italiana si nascondeva nel suono di quelle note e nella magia della sua voce accompagnate dalla grinta, l’energia delle sue braccia che, sul palco, sembravano davvero farlo spiccare il volo.

Domenico Modugno Volare: la svolta della musica italiana


Nasce il 9 gennaio del 1928 a Polignano a Mare, in Puglia. All’età di 19 anni lascia la sua terra in cerca di fortuna: si trasferisce prima a Torino e in seguito a Roma, dove conosce quella che nel giugno 1955 sarà sua moglie: Franca Gandolfi ( che gli darà tre figli). Il loro amore sboccia al Centro Sperimentale di Cinematografia, l’istituto in cui Modugno ha avviato i suoi approfondimenti inerenti al mondo dello spettacolo, riuscendo poi a conquistare una una borsa di studio di cinquantamila lire al mese.

Della canzone Nel blu dipinto di blu parlano i calorosi applausi del pubblico durante il festival di San Remo, i dischi venduti e le parole della critica che riconoscono nella sua figura in una svolta epocale:

“Quella di Modugno è senza dubbio la canzone più nuova, più originale e più estrosa di questo Festival: estrosa nella musica, dove la caratteristica vera e propria è data dalla frase iniziale del ritornello, ed estrosa nel soggetto”;

“La vittoria di Modugno può significare finalmente una rottura di quel clima di artificio nel quale naviga, grazie agli interessi delle case discografiche ed editrici, e alla scarsa preparazione di buona parte di autori e cantanti, la canzone italiana: Modugno ha dimostrato che una bella canzone, cantata bene, può essere apprezzata dal pubblico, e ha dimostrato che due cantanti seri e preparati come lui e il giovane Johnny Dorelli hanno la possibilità di imporsi sui “divi” costruiti e artificiosi, dai milioni in banca e dalle lacrime nel fazzoletto”.

Domenico Modugno Meraviglioso: l’iniziale insuccesso e la grande ripresa

Meraviglioso è stato pubblicato nel 1968 e non ebbe una buona accoglienza all’inizio. Ebbene si, il brano che tutti oggi canticchiamo e di cui spesso ascoltiamo le note della cover di Negramaro, realizzata nel 2008, non ha avuto subito il riscontro e l’accoglienza di pubblico che possiamo più facilmente immaginare. Il brano è stato escluso dal festival di Sanremo e ancora oggi questa viene ricordata come una vicenda clamorosa, capace di creare molti interrogativi. A parlarne è stato lo stesso Modugno in un’intervista di Francesco Trisciani pubblicata in Raro! n° 20 del 1989:

“Meraviglioso non fu capita immediatamente, e Renzo Arbore lo ha riconosciuto di recente in una trasmissione televisiva confessando che anche lui si adoperò nella giuria dell’epoca perché la canzone venisse scartata, in quanto non adatta al Festival di Sanremo. Lo stesso Arbore l’ha poi indicata come la sua canzone preferita attuale.”

Le cause della morte

A portarci via Domenico Modugno sono state diverse complicazioni a livello di salute, legate nello specifico ad un ictus che l’ha colpito nel 1984 e con il quale ha combattuto per il resto della sua vita. Non si è dato per vinto, ha lottato sino alla fine e lo abbiamo visto attivo anche politicamente. Insieme a suo figlio Massimo l’abbiamo visto cantare la sua ultima canzone Delfini (Sai che c’è). I due l’hanno presentata insieme, a Mara Venier, in una puntata di Domenica In. Fu un Modugno ormai arrivato al tramontare della sua vita, quello, lo stesso che, peggiorando un giorno più del precedente, ci lasciò in seguito ad un arresto cardiaco a 66 anni.

La Rai l’ha omaggiato con la fiction Volare, diretta da Riccardo Milani, interpretata da Giuseppe Fiorello, Kasia Smutniak, Alessandro Tiberi, Cesare Bocci, Gabriele Cirilli e Michele Placido. Noi lo ricordiamo ancora raggiante, ancora sorridente, ancora così, nel blu dipinto di blu.