Allarme siccità in Francia, il ministro della transizione ecologica ha definito “storica” la situazione di questo periodo. “Non c’è più nulla nelle tubature”, ha dichiarato durante la sua visita nelle Alpes-de-Haute-Provence. L’Ue ha adottato per gli Stati membri delle linee guida contro la carenza d’acqua.

In quello che sicuramente è l’anno più caldo di sempre continua ad imperversare la scarsità di pioggia in diverse aree dell’Europa, Italia compresa. In questi giorni è la Francia a lanciare l’allarme. “Oggi oltre un centinaio di comuni in Francia non hanno più acqua potabile”, è questo quanto riferisce il ministro della Transizione ecologica, Christophe Béchu, intervenuto durante una visita nelle Alpes-de-Haute-Provence, nel sud della Francia, che ritiene la situazione “storica”.
La premier francese Elisabeth Borne, intanto, ha attivato una squadra di emergenza interministeriale, dicendo che il Paese sta vivendo la peggior siccità mai registrata e in una dichiarazione scritta ha affermato che:

“L’attuale siccità eccezionale sta privando molte comunità dell’acqua, cosa che è una tragedia per i nostri agricoltori, gli ecosistemi e per la biodiversità”.

La mancanza di pioggia è aggravata da ondate di calore successive, continua Borne, che provocano da un lato un aumento dell’evaporazione e dall’altro la richiesta di acqua. La situazione potrebbe continuare a peggiorare nelle prossime due settimane e diventare ancora più preoccupante.

In Francia, grandi porzioni di territorio soffrono ora di siccità e a seconda della gravità, sono in vigore diverse restrizioni rispetto l’uso di acqua, anche per quanto riguarda l’irrigazione. La premier, inoltre, ha chiesto alla popolazione di usare l’acqua con parsimonia.

Siccità Francia: attivata l’unità di crisi

Il governo, dunque, ha attivato l’unità di crisi interministeriale. Una decisione presa a fronte della situazione storica che stanno attraversando molti territori. “Si tratta infatti di una delle più gravi e persistenti siccità mai registrate”, aggiunge in una nota il governo francese. La crisi dura da mesi in alcune zone e i decreti si sono moltiplicati fin dalla primavera per mancanza di pioggia. 93 dipartimenti della Francia continentale su 96 sono già soggetti a restrizioni idriche e 62 sono quindi “in crisi”.

Con il massimo livello di allerta, l’irrigazione di prati, veicoli o colture è vietata, così come il riempimento di specchi d’acqua. L’unità di crisi dovrà garantire un riscontro regolare nelle zone più colpite e coordinare le misure necessarie, monitorerà inoltre, gli impatti della siccità per la produzione di energia e infrastrutture di trasporto e per il settore agricolo, in particolare quello zootecnico.

Luglio il mese più secco dal 1991

La situazione, abbastanza insolita per la Francia, è stata definita “storica” dal ministro. Luglio 2022, infatti, è stato il secondo mese più secco mai registrato nella nazione, con un deficit di piogge di circa l’84% rispetto alla media stagionale rilevata nel periodo 1991–2020.

Béchu ha precisato che nei comuni in questione gli approvvigionamenti vengono garantiti “con dei camion d’acqua potabile che la trasportano sul posto, visto che non c’è più nulla nelle tubature”. In futuro, la sfida consisterà nell’aumentare tempestivamente le restrizioni, così da “non arrivare a questo punto”, ha concluso.

Oltre alla scarsità di acqua si aggiunge anche il problema dei vari incendi, che favoriti dal caldo torrido, hanno devastato ettari di vegetazione. Nel frattempo, EDF la principale azienda energetica del Paese, ha fatto sapere che potrebbe ulteriormente ridurre nei prossimi giorni la produzione nucleare, a causa dell’elevata temperatura dei fiumi.

Le linee guida dell’Ue

A livello europeo, la carenza d’acqua colpisce attualmente l’11% della popolazione e il 17% dell’intero territorio. Intorno al Mediterraneo, circa il 50% della popolazione vive sotto costante stress idrico durante l’estate. Entro il 2030,si stima che la scarsità e lo stress idrico colpiranno probabilmente metà dei bacini idrografici dell’Unione europea.

Mercoledì 3 agosto, la Commissione Europea ha adottato delle linee guida che consigliano agli Stati membri di imparare a riutilizzare le acque reflue trattate nel settore agricolo. Come sottolinea il commissario all’Ambiente Virginijus Sinkevicius, “le risorse di acqua dolce sono sempre più scarse. È nostro dovere fermare lo spreco di acqua e utilizzare questa risorsa in modo più efficiente”.

L’Ue ha un regolamento sul riutilizzo dell’acqua, applicabile da Giugno 2023 e la Commissione ha anche proposto di rivedere la legislazione europea sulle emissioni industriali e sul trattamento delle acque reflue urbane per incoraggiare il riutilizzo di parte di queste risorse.