La marcia verso le elezioni politiche del 2022 continuano e sul fronte della Sinistra volano gli stracci nel centrosinistra: la lite tra Calenda e Fratoianni pone seri problemi al Partito Democratico, chiamato a fare una scelta. Il primo chiede posizioni forti anche in virtù del fresco accordo con letta mentre Fratoianni dal canto suo non le manda a dire al segretario di Azione.

Calenda e Fratoianni, al di là delle antipatie mancano contenuti condivisi

Carlo Calenda lo aveva ribadito nel suo aut-aut a Enrico Letta qualche giorno fa: mai con Fratoianni. Tuttavia, dopo l’accordo tra Pd e Azione, il segretario democratico è riuscito a incontrare l’alleanza Sinistra Italiana-Europa Verde a Roma: un colloquio che non cambia le posizioni di Bonelli e Fratoianni, che si sono concessi 48 ore di tempo, ma che testimonia la volontà di allargare la coalizione da parte del Nazareno.

Un’uscita che disturba Calenda, il quale non ha digerito il tweet di Fratoianni rispetto a Draghi:

L’agenda Draghi non esiste, lo dice Draghi stesso. Povero Calenda, deve correre in cartoleria a comprarsene un’altra. Noi intanto lavoriamo per un’Italia più giusta e più verde

Tweet di Nicola Fratoianni, Sinistra Italiana

Al che il politico romano sbotta in maniera secca con un cinguettio:

A queste condizioni, per quanto ci concerne, non c’è spazio per loro nella coalizione. Mi pare del tutto evidente che c’è una scelta netta da fare per il Pd, che ha siglato un patto chiaro con noi che va nella direzione opposta. Neanche la numerazione delle pagine è cambiabile, ora il Pd dovrà decidere se vuole mantenere l’accordo fatto con noi o no 

Tweet di Carlo Calenda, Azione

A nulla vale il tentativo di mediazione di Dario Franceschini, ministro della Cultura:

Carlo Calenda e Nicola Fratoianni, fermatevi! Ci aspetta una sfida più grande dell’interesse dei nostri partiti: evitare che l’Italia finisca in mano a una destra sovranista e incapace. Per iniziarla e vincerla occorre rispettarci a vicenda e accettare le nostre diversità

Tweet di Dario Franceschini, Pd

Dario, il terzismo alla “volemose bene” con noi non funziona. Avete firmato un patto: NATO, rigassificatori, equilibrio di bilancio, revisione rdc, agenda Draghi. Dall’altro lato c’è una dichiarazione al minuto contro tutto questo. Chiarite. 

Tweet di Carlo Calenda, Azione

Altre piccole scosse che destabilizzano l’unità

L’alleanza Sinistra-Verdi aveva anche ammiccato all’interesse del Movimento 5 Stelle, che ora torna a guardare con perplessità al possibile avvicinamento con i democratici. Chi invece non farà parte della coalizione è L’Italia C’è di Piergiorgio Falasca (ex Azione) e Federico Pizzarotti (ex M5s e sindaco di Parma): respinta l’ipotesi di una corsa insieme a Impegno Civico-Centro Democratico.

A tal proposito, Bruno Tabacci richiama tutti all’ordine:

La mia preoccupazione è dettata dalla convinzione che serva senso di responsabilità da parte di tutte le forze del centrosinistra. Non sta in piedi una coalizione in cui alcuni decidono da soli chi può farne parte e chi no e a quali condizioni. Non possono esserci alleati di serie A e serie B. In una coalizione tutte le forze devono avere pari dignità e rispetto reciproco, altrimenti molto semplicemente non c’è la coalizione

Bruno Tabacco, leader di Centro Democratico