Tra i due litiganti il terzo gode, è questo il leitmotiv delle ultime dichiarazione di Giuseppe Conte in casa M5s sempre più convinto della strada in solitaria verso le elezioni.

Elezioni, Conte rivendica il ruolo di un M5s compatto e coerente

Giuseppe Conte va all’attacco del Partito Democratico rivendicando la scelta del M5s di correre in solitaria alle elezioni e spiegando i motivi che hanno portato al naufragio del campo largo progressista:

Chi di arroganza ferisce di arroganza perisce. Il campo largo è ormai ribattezzabile come campo di battaglia, basta vedere come Calenda sta trattando il Pd a suon di veti e ultimatum. Lasciamoli pure litigare, noi siamo da soli, coerenti con la nostra natura e i nostri valori. Il Pd non può mancare di rispetto ai propri alleati di governo e poi pensare di bussare alla nostra porta e proporre un cartello elettorale. Al contrario, deve assumersi di fronte ai propri elettori la responsabilità delle scelte fatte, spiegare loro perché ha deciso di comportarsi come la Lega o Forza Italia esiliando il M5s in un angolo, perché accetta il dialogo con Sinistra Italiana e Fratoianni che non hanno mai votato la fiducia al governo Draghi

Giuseppe Conte #1

Noi ci riteniamo persone serie. Quando nei mesi scorsi si vociferava di un’alleanza strutturale tra il M5s e il Pd, io dicevo che il dialogo era aperto ma che non c’era nessuna consistenza basata su un dialogo di temi e di programmi. Quanto alla regola dei due mandati è un fondamentale pilastro del Movimento e come tale va rispettato. Non bisogna dimenticarsi che i nostri parlamentari si sono candidati prendendo questo impegno con i cittadini, e va rispettato con chiarezza e coerenza. I tanti addii? Per noi sono un valore aggiunto che ci permette di essere ancor più omogenei e coerenti: chi è rimasto saprà rafforzare il Movimento

Giuseppe Conte #2

Emma Bonino non chiude la porta a un accordo

La giornata politica è scandita in primis dall’incontro tra Carlo Calenda ed Enrico Letta, in programma in tarda mattinata, nel pomeriggio riunione della coalizione di centrodestra. Gli stessi leader di Pd e Azione annunciano tuttavia la probabile fumata nera su un possibile accordo, che vedrà il partito repubblicano concorrere al ruolo di Terzo Polo. L’unica che sembra crederci ancora è Emma Bonino di +Europa:

Un accordo ancora è possibile perché c’è la volontà di venirsi incontro. Non credo che le richieste di Calenda siano folli, noi vogliamo porre delle condizioni verso chi ci ha snobbato a favore del M5s. Per lui eravamo scontati e sorpassati, ma ora bisogna guardare avanti e capire quanto siano importanti e cruciali le prossime elezioni. No a ragionamenti di pancia, il bene dell’Italia viene indiscutibilmente per primo

Emma Bonino, +Europa