Il mese di luglio ha visto un notevole aumento del costo del carrello della spesa: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono passati dal +8,2 al +9,1%, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano dal +8,4 al +8,7%, come si legge dall’ultimo report dell’Istat. Non si aveva un aumento così netto dal settembre del 1984, la preoccupazione per gli italiani di “non farcela” sale ancora.

Carrello della spesa, aumento dei prezzi dei beni alimentari ma rallenta l’inflazione

I dati dell’ultimo report Istat vedono un leggero rallentamento per l’inflazione nel mese luglio: i prezzi sono scesi su base tendenziale dall’8% del mese scorso al 7,9%, con un aumento su base mensile dello 0,4%. Il rallentamento è dovuto al calo dei beni energetici che dal +48,7% di giugno sono passati al +42,9%. Corre però l’inflazione di fondo – quella al netto degli energetici e degli alimentari freschi – accelera da +3,8% a +4,1%, mentre quella al netto dei soli beni energetici è attualmente al +4,7% (+0,5 rispetto al mese scorso). L’inflazione di fondo e al netto dei soli beni energetici è stimata a livelli che non si registravano dal 1996: su base annua si vede un rallentamento sui prezzi dei beni (da +11,3 a +11,1%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4 a +3,6%).

I numeri che saltano agli occhi sono quelli relativi al prezzo dei beni alimentari e dei prodotti per la cura della casa e della persona, che vedono un aumento del +9,1% rispetto al mese di giugno: il carrello della spesa degli italiani non è mai stato così caro, un aumento che non si registrava dal settembre del 1984.

Queste la parole di Furio Truzzi, presidente Assoutenti.

I prezzi dei prodotti alimentari registrano un’impennata record, +7,4% rispetto allo scorso anno e +1,2% in un mese. Ciò significa che una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +554 euro annui. È un allarme destinato purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi. Il governo deve adottare misure straordinarie a tutela delle famiglie e dell’economia, bloccando subito il prezzo dei carburanti e ricorrendo a tariffe amministrate per i beni primari come alimentari ed energia”

Accelera il Pil: +1%

L’aumento dei prezzi dei beni alimentari rende ancor più caro il carrello della spesa degli italiani che, se vedono rallentare di poco l’inflazione, c’è una piccola accelerazione nel Pil: sempre dai dati Istat, si vede che l’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto ai prezzi dei servizi di trasport (+2,7%), degli alimentari lavorati (+1,5%), dei beni non durevoli (+0,6%), accelerazione frenata solamente dalla diminuzione dei prodotti alimentari non lavorati che si attesta al -1,7%. Secondo i dati preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo cala – su base mensile – di circa l’1,1% visti i saldi estivi e aumenta dell’8,4% su base annua (da +8,5% di giugno scorso): tutti numeri che registrano un’inattesa accelerazione del Prodotto interno lordo, aumentato dell’1% rispetto al trimestre precedente.

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