Omicidio Valentina Giunta, la donna è stata trovata in fin di vita in casa Lunedì sera ed è deceduta poco dopo. Fermato il figlio che temeva che la madre volesse allontanarlo dal padre, detenuto in un carcere della Sicilia.

Clamorosa svolta nell’omicidio di Valentina Giunta, la donna uccisa a coltellate nella sua abitazione in zona Castello Ursino, nello storico rione San Cristoforo, a Catania nella serata di Lunedì scorso. A toglierle la vita, infatti, sarebbe stato il figlio di 15 anni.

Il suo corpo, ritrovato dalla polizia del paese era riverso a terra in una pozza di sangue e mostrava colpi di arma da taglio, in particolare al collo e alla schiena, forse quelli che le sono stati fatali. Sul posto è intervenuto il personale medico del 118, che hanno trovato la donna in fin di vita, ferita da una serie di coltellate ma nonostante il tentativo di rianimarla è deceduta poco dopo.

Ad allertare le forze dell’ordine un parente che non era riuscito a mettersi in contatto con la donna e riteneva potesse essere in pericolo. Gli inquirenti hanno verificato inizialmente la posizione dell’ex compagno della vittima che la donna aveva denunciato per maltrattamenti in passato, prima di ritirare la querela.

Ma l’uomo, si trova da tempo detenuto in un carcere in Sicilia. Quindi le indagini si sono concentrate sul figlio di 15 anni, con cui la madre aveva rapporti molto tesi. I sospetti sono cresciuti con il passare delle ore e conclusi gli atti urgenti la Procura distrettuale, diretta da Carmelo Zuccaro, ha trasmesso il fascicolo dell’omicidio a quella per i minorenni di Catania, coordinata dalla procuratrice Carla Santocono, che ha disposto il fermo del quindicenne, eseguito dalla squadra mobile questa mattina e che deciderà a seguito dell’udienza  fissata per i prossimi giorni se convalidare il fermo o meno.

Valentina Giunta era madre di due figli, uno di 15, il presunto assassino e uno di 10 anni. Con il maggiore le discussioni erano frequenti, con le tensioni che spesso superavano i livelli di guardia. Il ragazzino non sarebbe riuscito ad accettare la fine della relazione tra la madre e l’ex compagno, detenuto per furto d’auto. Temeva che la donna potesse allontanarlo dal padre e dal nonno paterno.

I profili social del ragazzo raccontano l’ammirazione e l’amore che aveva nei confronti del padre, detenuto da anni. Un rapporto intenso, nonostante fossero da tempo separati, che era il tema centrale dei post del ragazzo e che, secondo gli investigatori, sarebbe stata la causa del delitto.

I video postati su TikTok dal quindicenne, per il quale la Procura dei minori aveva anche nominato un curatore speciale, sono collage delle foto del padre e del nonno, anche lui con precedenti penali. “Tanti auguri di buon compleanno, papà, sei stato il papà migliore, ti amo tanto e anche se sei lontano da me ti penso sempre e con il cuore sono vicino a te”, scriveva l’11 Aprile su Facebook. E ancora: “Sei la mia forza, ti amo leone, presto fuori insieme. Nel bene e nel male non ti abbandonerò mai”, alludendo alla scarcerazione tanto attesa. Non una parola invece per la madre, completamente assente dai social del ragazzo.

Non è ancora chiaro però se la lite degenerata nel delitto abbia avuto origine da un alterco su questi argomenti. 

Omicidio Valentina Giunta: i messaggi sui social

Già da ieri sera su Facebook sono stati pubblicati diversi messaggi di dolore e cordoglio da parte delle amiche della donna che scrivono: “Sei stata sfortunata voglio solo dirti che ti voglio tanto bene e che spero che adesso abbia trovato la pace che ti mancava da troppo tempo”. E ancora: “Abbiamo tutti i cuori spezzati, troverai in cielo la pace che su questa terra ti hanno rubato” e “non ci sono parole adesso sei un angelo finalmente felice”.

E mentre sui social scorre il dolore, con tanti che già da ieri sera annunciavano il fermo del figlio, nel rione nessuno sostiene di aver visto o sentito qualcosa.