Il killer di Chiara Gualzetti scatta un selfie dal carcere del Pratello di Bologna e Vincenzo Gualzetti, il papà della giovane uccisa a coltellate a Monteveglio nel Giugno 2021, commenta: “Sono sdegnato per la foto, per le parole usate nei confronti di Chiara e perché mi chiedo se il percorso di recupero che dovrebbero fare questi ragazzi funzioni davvero”.

Dopo la foto che il killer di Chiara Gualzetti ha postato sui social direttamente dal carcere, il padre della ragazza ha dichiarato: “sono sdegnato”.

Senza parole per il gesto del ragazzo accusato di aver ucciso la figlia a coltellate a Monteveglio il 27 Giugno del 2021, Vincenzo Gualzetti, infatti, fa fatica ad esprimere le emozioni che gli ha suscitato il fatto di vedere la foto, postata sui social dall’interno del carcere minorile del Pratello di Bologna, che ritrae un giovane detenuto in compagnia del killer reo confesso di sua figlia. Intento, quest’ultimo, a disegnare con le dita il segno “V” di “Vittoria” così viene interpretato il gesto. Nella descrizione del selfie postato dall’altro detenuto, s legge la scritta “Killer”, accompagnata da un cuore rosso.

Poi ci sono i commenti, sempre da parte del detenuto autore del selfie, in risposta a un altro ragazzo membro del gruppo Facebook “Giustizia per Chiara”, che si augurava, in seguito all’esito dell’ultima perizia psichiatrica, che l’assassino di Chiara restasse a lungo in carcere. “Fatevi i c…. vostri, non sapete niente”, scrive il giovane detenuto. “Se avete le palle entrate qua da noi in carcere. Siete bravi a giudicare ma non sapete niente. Se sei così depressa da chiedere a uno di ammazzarti, c***i tuoi ” .

Frasi e atteggiamenti che lasciano sbigottito il padre di Chiara, che a distanza di più di un anno dalla morte violenta di sua figlia, aspetta ancora giustizia e spera ancora “in una sentenza esemplare”.

“Dalla morte di Chiara mi sono espresso e ho sempre agito per la riabilitazione in carcere. Non sono della filosofia “Occhio per occhio, dente per dente”, dice Vincenzo Gualzetti. “Ma mi ha davvero colpito, aggiunge, che dei detenuti possano usare i social”. Ad ogni modo, chiarisce “non è tanto il fatto che li abbiano usati a ferirmi, quanto l’uso che ne è stato fatto”.

Killer di Chiara Gualzetti: “uso improprio della tecnologia”

Al padre di Chiara dispiace, ma non tanto per il fatto in sé, “quanto perché l’autore di quel post lodava ed elogiava quello che lui stesso definiva un killer”. E a questo punto sorge spontanea la domanda: “che riabilitazione è questa?, più volte, ha aggiunto, l’assassino di mia figlia ha detto “tanto sono minorenne, non sono responsabile”, ma adesso c’è bisogno che capisca quanto in realtà lo è e che si assume le sue responsabilità”.

In altri video, sempre postati nelle storie in evidenza dall’amico detenuto dell’assassino reo confesso di Chiara Gualzetti, lo si vede chiaramente all’interno del carcere minorile del Pratello. “Le parole utilizzate nei commenti , ha concluso Vincenzo, sono offensive non solo nei confronti di mia figlia, che, tengo a sottolineare, non era depressa, ma anche nei confronti di chi depresso lo è davvero, che andrebbe aiutato, non certo ammazzato”.

Intanto, a seguito della denuncia ai Carabinieri di Gualzetti, la Procura ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato. Per ora si pensa solamente che sia stato fatto da parte dei detenuti un uso improprio dei tablet che vengono messi a disposizione dei giovani detenuti del carcere minorile del Pratello per le video chiamate con i parenti, strumenti, che sostituiscono i colloqui dall’inizio della pandemia e per le lezioni ed esami universitari.

Proprio oggi, Martedì 26 Luglio è prevista una nuova importante udienza e si attende la sentenza nei confronti del presunto killer, che ha chiesto il rito abbreviato.