E-Sports quanta passione tra i campioni della Lega Nazionale Dilettanti

Storia di un fenomeno in continua espansione e grande crescita: l’intervista al popolare dirigente siciliano andata in onda su Radio Cusano Campus. l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano

Abbiamo il piacere di aprire questa puntata di “Sport al Maximo” su Radio Cusano Campus con il presidente Santino Lo Presti, che è stato per tanti anni guida di un movimento interessantissimo quale è quello della Sicilia; e poi di impegnarsi molto bene nella Lega Nazionale Dilettanti. Adesso con gli Electronic Sports, ossia gli Esport e sotto diverse funzioni con grande determinazione, impegno, tenacia e costrutto per le tante realtà del territorio italiano, buon pomeriggio dottor Lo Presti, bentrovato.

“Buon pomeriggio a voi e grazie per il collegamento, per questo interessamento nei nostri confronti”.

Ci mancherebbe. Tra l’altro la Sicilia, lo dico a chi non seguisse il Calcio di base, insieme al Lazio, alla Lombardia e in buona parte anche al Veneto, è una delle quattro regioni-guida storicamente, che portano sempre le squadre fino in fondo. Lo dico dall’alto dell’esperienza dell’albo d’oro di telecronista: quante volte abbiamo visto squadre dei territori che ho nominato arrivare fino in fondo e dare giocatori addirittura a livello di competizioni internazionali, nel calcio a 11 come anche nel Beach Soccer che ha avuto la sua grande vetrina. Ma soprattutto l’idea, Dottor Lo Presti, è che gli Sport elettronici, il Calcio Virtuale, hanno avuto un boom clamoroso pur in presenza della pandemia. Il che vuol dire: “Cimentiamoci con questo modo differente di mostrare la passione per il calcio”

“Sì, noi abbiamo intrapreso la volontà da un paio di anni, oggi confermata con il nuovo presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete, di avvicinarci a questi sport dove i giovani sono “pratici”, sono coloro che principalmente li seguono. Ecco, diciamo che il Calcio che vuole avvicinare i giovani, non poteva fare a meno di questo. Però questo lo abbiamo fatto perché inizialmente, quando si incominciò a parlare di Sport Virtuali, io per primo ebbi qualche riserva. Nel senso che io vengo dal mondo della scuola, sono un dirigente scolastico, vedere un ragazzo che resta collegato, però è da solo, con un computer, con uno smartphone, qualche problema ce lo poneva. Invece il nostro, proprio per superare questo, è uno Sport 11 contro 11 cioè, noi abbiamo la squadra che si forma, quindi ci sono 11 giocatori, ognuno dei quali governa un joystick. Non è il Calcio giocato uno contro uno, dove un solo giocatore controlla tutti gli altri.

Non è come quando mettevamo la moneta dentro al videogioco nei bar degli anni ‘80 e uno faceva uno contro tutti, no?

“Certo, quindi questo è importante perché questo sport, seppur virtuale, conserva tutti i valori, tutto che noi vogliamo trasmettere, e che trasmettiamo col Calcio a 11 reale, cioè quello dello stare insieme. A questo si aggiunge a questi valori della socializzazione, dello stare insieme, aggiungi altri valori. Ad esempio se lei pensa a un ragazzo che non può deambulare, per motivi diversi o anche solo temporaneamente, può giocare. Quindi, come dire, io penso a un mondo, al mondo della disabilità, perché anche questi ragazzi vorrebbero andare su un campo magari non ci posso andare. Però possono avere le stesse emozioni, le emozioni di giocare un Calcio (particolare). Se pensa alle squadre miste, ragazze e ragazzi, nel reale questo non è possibile, nel virtuale questo può avvenire, poi noi abbiamo padri che giocano con i figli nella stessa squadra. Non vi è un controllo, però è una partecipazione sicuramente: c’è un interesse e questo difficilmente può avvenire nel calcio reale”.

Dottor Lo Presti, mi ha fatto venire in mente una cosa, lei quando ha detto i padri che giocano coi figli, lei mi perdonerà se io sono innamorato della pallacanestro, penso al mio grande amico Dino Meneghin di quando ha giocato contro Andrea, contro il figlio in una famosa Trieste-Varese. Quando lei parlava mi è venuta subito in mente quella foto, perché fu una cosa rarissima.

“Qui il calcio rituale ce lo consente e poi è chiaro che noi dobbiamo saper mantenere intatti i valori del Calcio reale. In più aggiunge cose nuove nel calcio virtuale. Poi un’altra cosa: la forza che ha questo sport è quella di potere fare nuove amicizie, non solo legate al paese o alla squadra del paese, ma qui i giocatori di una squadra possono essere anche di regioni diverse ma anche di nazioni diverse! Noi dobbiamo essere abituati ormai all’amicizia virtuale, col virtuale che ci consente di fare amicizie che vanno fuori da quello che è il proprio paese, la propria provincia, la propria regione. Come vede ci sono una serie di vantaggi che il calcio virtuale ci porta. Noi, sia chiaro, siamo in una fase sperimentale, saremo sperimentali ancora l’anno prossimo. Ma nel 2024, quando, voi sapete, anche questo sport incomincerà ad affacciarsi alle Olimpiadi, e sempre via sperimentale, col 2024, vorremmo fare sia le società affiliate agli sport e sia i calciatori. Quindi il tesseramento per i calciatori, in modo da dare dignità sia ai calciatori e sia alle società e fare un dipartimento degli E-Sport, così come c’è oggi per il Beach Soccer, cosi come per l’Interregionale e così come c’è per il Calcio Femminile”.

A proposito, lei mi ha ricordato del Beach Soccer, facciamo un passo indietro, lei è stato uno dei più decisi e determinati a diffondere il calcio da spiaggia e, insomma, mi pare che le abbiano dato ragione sul piano della diffusione, anche televisiva.

“Per sette anni, dal 2007 al 2014, fui il coordinatore nazionale, di Beach Soccer; poi diventai presidente del comitato regionale Sicilia. Non potevo mantenere questi due impegni. In Italia era arrivato da appena tre anni, la Federazione italiana lo affidò alla Lega DIlettanti, io lo presi e allora lo sviluppammo e oggi il Beach Soccer è una realtà. Noi siamo stati Vice-Campioni d’Europa, siamo stati Campioni d’Europa, siamo stati Vice-Campioni del Mondo.

Ma poi le dico anche una cosa che lei farà tanto piacere: la gente si è avvicinata quando voi avete, tra Rai e Sky. diffuso in maniera capillare i gesti atletici sulla spiaggia. All’inizio la gente era incuriosita, poi è rimasta rapita.

“Certo, perché tu sulla spiaggia fai dei gesti atletici, come li ha definiti lei, che nel campo reale non li puoi fare, perché ti fai male e quindi è un gioco bellissimo, appassionante, in tutto il mondo. Che poi ci sono i Campionati del Mondo e quindi è diventato uno sport a tutti gli effetti. Uno sport interessantissimo. Allora feci questa scommessa con il Beach Soccer, oggi che c’è questa novità, mi ritrovo a scommettere sugli E-Sport, eppure io non sono uno di quelli che gioca: io vedevo giocare mio figlio. Però capisco la potenza di questo sport, cioè l’interesse che può suscitare attraverso i giovani e nelle giovani generazioni. E allora noi che vogliamo avvicinare i giovani allo sport, che a noi piace portare i giovani in un campo, questo è un campo virtuale. Fermo restando i valori che le dicevo prima, quindi siamo estremamente interessati. Il presidente Abete ha mostrato grandissimo interesse, e poi abbiamo fatto una serie di provvedimenti. Noi veniamo da una settimana dove abbiamo messo non solo, come lei sa, la Coppa Italia come l’Inghilterra. Cioè coinvolgendo le squadre professionistiche insieme alle squadre dilettantistiche: l’anno scorso avevamo 24 squadre, quest’anno siamo a 64 con 15 squadre professionistiche, miste e unite a squadre di Terza Categoria. Mettiamo insieme una serie di eventi e di campionati che sono estremamente interessanti, da questa settimana che abbiamo fatto a Roma, a Trigoria, abbiamo tirato fuori, non solo i campionati nazionali ma una sperimentazione: abbiamo voluto far giocare delle nostre società con altre società, anche straniere, portoghesi, spagnole. Mettendo a confronto i nostri giocatori, i nostri atleti contro atleti di livello internazionale, questo per crescere sempre più. Noi ci auguriamo, che tutto questo avvenga e si possa sviluppare”

Subbuteo, che passione!

Lo Presti parla del Subbuteo: “Assieme a questo stiamo creando anche altri allineamenti. Nel senso che abbiamo organizzato un campionato col Subbuteo. Che ha una federazione non ancora costituita. Stiamo tentando, se riusciamo, di instaurare dei rapporti e dei protocolli d’intesa tra noi, il Calcio e il Subbuteo, al fine di poter avere con noi anche quest’altro ramo del Calcio che è antico, che ha tanti appassionati e che trova ancora un’intensità da parte di tante persone”.

Con Max Arrichiello ai tempi di GBR, con Marco Liorni in studio, organizzavamo negli anni ‘90, le prime partite Subbuteo con diretta televisiva, e fu una cosa meravigliosa. E ci siamo resi conto di quanta gente fa le collezioni delle divise di questi giocatori operanti su un campo a metà, no? Perché erano appoggiati su una base semicircolare.

“E poi c’è l’artista che le deve realizzare, perché è un artigiano che realizza la figura, l’immagine del calciatore e quindi c’è dietro anche un indotto. Si collega anche al fatto che l’artigiano ci hanno abituati a non vederlo più. Con tutto questo mondo digitalizzato ci sfugge magari l’idea dell’artigiano che ancora possa fare un lavoro di questo tipo. Salvaguarderemo non solo delle professioni ma daremo spazio a tutte queste cose che sono patrimoni non solo nostri ma anche a livello internazionale”.

Lei, giustamente, Lo Presti ha nominato il suo collega presidente federale Abete, per la serie “ci piace vincere facile”. Lui era il presidente quando vincemmo il mondiale di calcio nel 2006 e quindi anche da questo punto di vista la Lega Dilettanti si è affidata all’esperienza del saper aggregare di un dirigente impegnato in più settori. Da questo punto di vista le società sanno di stare in mano a una guida anche carismatica?

“Sì sì, la LND è strutturalmente ed economicamente una Lega forte, perché è una Lega che ha numeri grossi di partecipanti, tesserati, squadre, società. C’è il vero Calcio, poiché ogni paese si sviluppa attraverso i campionati LND, quindi il calcio del paese. Con Abete penso che la LND possa anche svolgere un ruolo importantissimo, all’interno della FIGC, perché con questa sua forte presenza possiamo veramente individuare i momenti di crisi e dare le soluzioni per far sì che questo sport, che è per certi versi in crisi. Lo è per una serie di fattori, lo è la Nazionale, l’abbiamo vista con la non qualificazione ai Mondiali. Bene, io penso che l’esperienza di questa persona, all’interno della Federazione, riesca veramente a contribuire a determinare ulteriori miglioramenti e successi”.

Anche perché se ci fossero attimi di incertezza, ma chi meglio di lui può dire: “io farei così”?

“La sua esperienza è fondamentale, è importante in questo perché, come diceva lei, è una persona che del mondo del Calcio conosce molto. Non solo ma poi viene da una famiglia di imprenditori. Mette assieme tante esperienze che possono essere positive, possono esserci determinati fattori sicuramente positivi, per lo sviluppo dello sport in Italia e in questo caso del Calcio italiano”.

Dottor Lo Presti, la ringrazio. Poi nell’estate dell’emittente sia radiofonica che televisiva che è Cusano Italia Tv, 264 del digitale terrestre, non mancheranno ulteriori momenti di sviluppo e di ampliamento ma perché no?, anche di valorizzazione delle singole realtà. Io faccio dei numeri, vado a memoria ma non credo di sbagliare: soltanto il Dipartimento Interregionale, parliamo nel Calcio a 11 maschile, per chi ci ascolta per la prima volta, di 166 club. 166 società divise in 7 gironi da 18 compagini cadauno e 2 raggruppamenti da 20 squadre. Cioè sono cifre che vanno dalla Val d’Aosta col Pontdonnaz fino a Bisceglie per intenderci; e dal Trentino fino alla Sicilia. Ragazzi, quando si parla di Lega Nazionale Dilettanti è un universo ulteriore nel mondo del Calcio e dello Sport. E quindi tanto di cappello per quello che state facendo!

“In tutto questo, Max aggiungi tutti i campionati giovanili, noi siamo, come dire, la spina dorsale del Calcio. Siamo quelli dell’appartenenza, del paese che ha la squadra di CalcioSiamo quella dorsale del Calcio che poi va a sviluppare, come avevi detto all’inizio tu, i talenti. Che non possono non nascere che da noi: da dove dovrebbero partire? Non è che uno nasce e diventa giocatore di Serie A, così come l’arbitro. Non è che diventa un arbitro di serie A: tutti partono dal dilettantismo, quindi passano il Settore Giovanile, poi dalla squadra dilettante. Poi chi ha talento salta e accorcia i passaggi e può andare da una squadra dilettante o una squadra semiprofessionistica di sopra. Questo vale per gli arbitri e vale per gli allenatori quindi la LND è quel campo dove tutti crescono”.

È una grande palestra di sport e di vita, mi permetta infatti di ricordare un arbitro che io ho stimato sempre, lasciò il calcio a 11 di Eccellenza e di Serie D per dedicarsi al Calcio da Spiaggia. Parlo dell’apriliano Fabio Polito che è uno dei più bravi poi, oltretutto un ragazzo d’oro come ne ho conosciuti nel settore arbitrale. Faccio riferimento per esempio a Paolo Valeri di Roma 2, a Daniele Doveri ex Aprilia, adesso presidente di Roma 1, nelle 14 espressioni arbitrali del Lazio.

Presidente Lo Presti è stato davvero un grande piacere. “Il piacere è sempre mio. vi ringrazio perché voi ci aiutate molto a diffondere attraverso i network locali, ma voi in questo caso siete a livello nazionale. Però siete molto seguiti e ci aiutate molto a diffondere queste novità che possono sembrare innovazioni. Le quali aiutano ulteriormente il nostro mondo, il mondo del calcio, il mondo dello sport”.

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