Il sogno di vedere la partenza del Tour de France 2024 in Italia è sempre più concreto e Christian Prudhomme ha voluto esaltare la bellezza di un tale evento per il nostro Paese. Le indiscrezioni parlano di 4 tappe in Italia di cui la partenza probabilmente a Firenze, una sensazione sempre più possibile dopo il riscontro di alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici del Tour in Toscana ed Emilia Romagna.

Uno scenario davvero entusiasmante che fa sorridere anche Christian Prudhomme, tra gli organizzatori del torneo:

La vera domanda non è quando il Tour de France partirà dalla Toscana, piuttosto perché in 109 edizioni noi organizzatori non siamo ancora riusciti a far prendere il via alla nostra corsa dalla terra di Gino Bartali e Fiorenzo Magni, da un’Italia che è culla del ciclismo mondiale e terra di bellezze straordinarie. Il progetto del Grand Départ dall’Italia è concreto: spero con tutto il cuore che si arrivi alla firma in tempi brevi. Il giorno in cui l’accordo sarà formalizzato sarò davvero un uomo e un organizzatore felice perché un cerchio si sarà chiuso.

Insomma, il “mea culpa” di Prudhomme sembra essere molto chiaro e chissà che non possa essere un ulteriore segnale positivo per l’Italia.

Tour de France in Italia, le ultime indiscrezioni

L’analisi di Christian Prudhomme è poi continuata andando a rivelare i temi di dibattito attualmente sul tavolo. In particolare, pare che ci sia stato già un incontro proprio tra il numero uno del Tour ed il sindaco di Firenze. Sul tema, Prudhomme ha dichiarato:

Il progetto Italia non prevede soluzione di continuità. Siamo confinanti, si può tranquillamente passare in bici da Francia a Italia senza il giorno di riposo aggiuntivo e quindi senza chiedere deroghe al regolamento all’UCI. La cultura della bicicletta italiana è diversa da quella danese, francese o inglese? Non mi preoccupa. So che se si troverà l’accordo la partenza dall’Italia potrebbe essere una delle più belle in assoluto della storia del Tour de France e so che chi ci darà una mano è motivato e preparatissimo. Ripeto: siete il Paese più bello del mondo ma non sottovalutate la vostra enorme passione per il ciclismo e le grandi capacità organizzative e di volontariato.

I presupposti ci sono tutti, l’Italia potrebbe finalmente ospitare il via della Grande Boucle come riconoscenza per un Paese da sempre legato al mondo delle due ruote.