Partiamo subito dal dare una definizione di glutine. Per semplificare possiamo identificarlo come quella componente proteica alcol-solubile che è troviamo nel frumento e in alcuni tipi di cereali. Ad esempio l’orzo, il farro e la segale. Lo troviamo quindi, nella maggior parte dei cibi che consumiamo di solito.

Pensiamo alla pasta, in generale alla farina e a tutti quei prodotti che vengono preparati con essa, come il pane, la pizza, i dolci e i biscotti.

Inoltre, avendo una anche una funzione legante e addensante, il glutine viene spesso utilizzato nella preparazione di altri cibi come il prosciutto, i sughi, le zuppe pronte e addirittura il cioccolato.

Aggiungiamo e sottolineiamo che il glutine non è una sostanza di per sé dannosa, o che fa addirittura ingrassare, o che crea disturbi gastro-intestinali. La sua presenza è importante in una dieta equilibrata, perché come sappiamo, dovremmo assumere una certa quantità di carboidrati complessi.

Le uniche persone che non dovrebbero mangiare alimenti con il glutine o limitarne l’assunzione, sono i celiaci o gli intolleranti e sensibili al glutine.

La celiachia è una malattia autoimmune, che nel nostro Paese colpisce circa 1 persona su 100.

glutine

Come evitare il glutine

Chi ne è affetto ha come unica possibilità per curarla, quella di eliminare completamente dalla propria dieta, tutti gli alimenti che lo contengono. Stando ben attenti ad evitare le contaminazioni, poiché l’assunzione di questa sostanza provoca un danno biologico alla salute dell’individuo.

Diversa da questa intolleranza permanente al glutine è invece la cosiddetta gluten sensitivity, vale a dire una patologia meno grave e di carattere transitorio, che può essere curata a seguito di un periodo di astensione dagli elementi incriminati.

Dato che in verità le due patologie hanno sintomi molto simili, per capire se si è celiaci o se si soffre solamente di una semplice sensibilità al glutine, è sempre meglio evitare le autodiagnosi e le diete improvvisate. Rivolgetevi a un centro specialistico, in modo da poter valutare al meglio la propria condizione e studiare la strategia più efficace per gestirla.

Fatte queste premesse, tutti coloro che non sono affetti da celiachia o sensibilità al glutine, possono tranquillamente consumare tutti gli alimenti che lo contengono e anzi dovrebbero farlo senza farsi condizionare troppo dalle varie mode alimentari.