Oggi pomeriggio si è tenuta la conferenza stampa di Mario Draghi con i ministri del Lavoro Orlando e dello Sviluppo economico Giorgetti. Ecco tutti i temi trattati dal Premier durante il suo intervento. 

Conferenza stampa, Draghi: “Dobbiamo favorire l’occupazione”

Il premier ha fatto il punto sulle strategie per affrontare la crisi economica attraverso il taglio del cuneo fiscale, salari, riforma del fisco e caro bollette.

L’economia italiana continua a crescere ma le previsioni sono piene di rischi, primo tra tutti l’aumento del costo della vita. Dobbiamo intervenire per favorire l’occupazione, per lottare contro le diseguaglianze che si aggravano gravemente e difendere salari e pensioni e  per fare questo occorre essere insieme: serve il coinvolgimento pieno del governo con le parti sociali. Noi siamo consapevoli dell’urgenza. Non per anticipare l’azione del governo futuro, non sarebbe nelle opzioni costituzionali di questo governo. Semplicemente perché va fatto, sono cose che il Paese chiede, che gli italiani vogliono, che è normale che si facciano. L’economia ha bisogno che si facciano e anche la giustizia sociale ha bisogno che si facciano.

Ha affermato il Presidente del Consiglio.

L’incontro con i sindacati 

Mario Draghi ha dichiarato di aver presentato ai sindacati le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale

Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane quando il governo presenterà un provvedimento corposo e in quell’occasione,  prima di discuterlo in cdm, avremo un altro incontro con le forze sociali”, ha inoltre precisato il presidente del Consiglio. 

E ha aggiunto:

Il governo non è che non ha fatto nulla: abbiamo già fatto molto per famiglie e imprese con interventi da 33 mld. Cifra che una volta era di una-due manovre di bilancio mentre ora sono per mitigare i prezzi per i più fragili.

Approvata la direttiva sul salario minimo 

Il Governo intende intervenire sul cuneo fiscale per i lavoratori a partire dai salari più bassi.

Intendiamo intervenire in maniera decisa grazie agli spazi nella finanza pubblica. La contrattazione collettiva è uno dei punti di forza del nostro modello industriale, non accettabile che alcuni contratti siano scaduti da 3 o 9 anni.

Draghi ha poi ricordato che oggi, a livello europeo, è stata approvata la direttiva sul salario minimo e “il Governo intende muoversi in questa direzione”.

“Non c’è un governo senza M5S”

Un giornalista presente alla conferenza ha rivolto questa domanda al premier: “Se il Movimento non votasse la fiducia, lei è pronto a ripresentarsi in Aula per verificare la sussistenza della maggioranza?” Draghi ha risposto che la domanda va posta al presidente della Repubblica, che “non c’è un governo senza M5S e che non c’è un governo altro Draghi diverso da quello attuale”.

Draghi ha poi spiegato:

Un governo non lavora con gli ultimatum, non ha senso. Se si ha la sensazione che è una sofferenza stare in questo governo, se non se ne ricava alcun piacere, allora bisogna esser chiaro, no? Se il governo riesce a lavorare, continua, se no, non continua. Il voto in autunno? Non commento scenari ipotetici, essendo uno degli attori in questa storia non è un giudizio oggettivo e distaccato, sono parte di quel che succede. Ho già detto che per me non c’è un governo senza i 5 Stelle. Per me non c’è un governo Draghi altro che l’attuale.

E ha aggiunto:

Questa situazione di fibrillazione il governo l’ha affrontata abbastanza bene: continua a lavorare, abbiamo avviato questa intensa fase di confronto con le parti sociali, affronteremo i problemi dell’Ilva, abbiamo fatto provvedimenti, faremo interventi per tutelare imprese e pensionati nei prossimi giorni. Le fibrillazioni sono importanti ma diventerebbero ancora più importanti se il governo non riuscisse a lavorare e lo dico anche ad altri, a chi parla di sfracelli a settembre. Ora riesce a lavorare, un governo con gli ultimatum non lavora, perde il suo senso di esistere.