Il cuore batte la burocrazia. Almeno in questo caso raccontato sulle pagine dei quotidiani Il Tirreno e La Nazione. Dallo scorso 13 maggio un quattordicenne di Massa è ricoverato in ospedale a Pisa per una riabilitazione neurologica dopo un incidente stradale in cui ha perso la vita un amico. All’inizio si è temuto per la sua vita ma la forza del ragazzo e la capacità dei medici hanno fatto il miracolo. Andrea, è un nome di fantasia, sta recuperando ma l’esame di terza media, al quale era stato ammesso con la media del 7, per ora non può sostenerlo e neppure per qualche settimana ancora. La scuola manda una lettera raccomandata ai genitori per dire che entro il 30 agosto deve sostenere l’esame. Impossibile, nonostante i progressi di Andrea che all’ospedale era arrivato in condizioni disperate, per un mese è stato in coma, e con il trauma di aver visto morire l’amico che era alla guida della moto.

La dirigente scolastica: “Mi assumo la responsabilità, si farà a settembre”

Ma il cuore, questa volta, ha avuto la meglio sulle fredde circolari e la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Lucca e Massa Carrara Donatella Buonriposi, interpellata da La Nazione, ha detto: “Non esiste che debba perdere l’anno perché non è in condizioni di presentarsi all’esame. Nessuno si è rivolto a noi e il nostro ufficio non era stato informato del problema. Ora la preside della scuola media che frequenta mi presenterà una relazione e autorizzerò lo spostamento dell’esame a settembre. Se allora non fosse ancora in condizioni di presentarsi a scuola sarà la commissione ad andare a casa o in ospedale per l’esame. Tra l’altra è un ragazzino meritevole, ammesso all’esame con i voti che aveva a maggio prima dell’incidente, e verrà valutato tutto il percorso positivo fatto nei tre anni, come è normale che sia”.

Domanda: ma visto che Andrea è stato ammesso all’esame con la media del 7 non potrebbe essere lasciato in pace per recuperare la migliore condizione psico-fisica? Non ne ha già vissuti anche troppi di traumi?

Stefano Bisi