Bud Spencer figlia segreta. Carlotta Rossi, produttrice che risiede a Londra, sostiene di essere la figlia segreta di Bud Spencer e ha avviato l’iter giudiziario per il riconoscimento di paternità.

Una storia che Carlotta ha deciso anche di mettere nero su bianco, attraverso la pubblicazione di un libro in cui rende pubblica tutta la sua vita senza dimenticare il rapporto che ha avuto col padre.

Bud Spencer figlia segreta: chi è Carlotta Rossi

Carlotta Rossi ha 46 anni, professione producer (lavora per la multinazionale leader dello spettacolo Banijay, nella filiale britannica), residenza a Londra.

Carlotta ha appena intrapreso (la scorsa settimana) un percorso giudiziario per ottenere il riconoscimento di paternità da parte di colui che sostiene essere suo padre biologico: Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli.

Del leggendario attore scomparso il 27 giugno di 6 anni fa Carlotta Rossi dichiara di essere la figlia. Pertanto la donna chiede l’esame del Dna e un risarcimento da parte degli eredi per il “danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita“.

Carlotta ha inoltre dichiarato in un’intervista che suo padre avrebbe provveduto al suo mantenimento fino alla laurea. È stato lui a pagarle gli studi, la scuola negli Stati Uniti e le vacanze. Aggiunge che, fino alla sua morte (avvenuta nel 2016), Bud Spencer avrebbe inviato a sua mamma un assegno di mantenimento di 1000 euro mensili.

I ricordi di Carlotta: “Io lo chiamavo Lallo, lui mi chiamava Lallina”

La presunta figlia illegittima di Bud Spencer dice di ricordarsi bene quell’uomo, quel gigante buono che spesso andava a trovare lei e sua mamma. Ne parla come dell’uomo a cui non ha mai potuto dire papà, potendolo chiamare soltanto con l’appellativo di “Lallo”, secondo la sua testimonianza.

Nei ricordi di Carlotta Rossi, Bud Spencer (alias Carlo Pedersoli) “era un uomo gigantesco, molto buono e molto generoso. Veniva a trovarmi due o tre volte all’anno, mi portava valigie colme di giocattoli provenienti dagli Stati Uniti. Inoltre, lo sentivo spesso al telefono. Quando avevo 12-13 anni, mi disse che aveva un’altra famiglia e altri figli: per me fu una sorpresa, ma la presi come un’informazione in più. Infatti, sin da piccola sono stata abituata ad avere un rapporto molto schietto e aperto con lui. Certo, è stato uno choc, ma ho apprezzato l’onestà e il rispetto con cui me l’ha comunicato. Lui e mia mamma si sono conosciuti per caso a Roma, mentre lei acquistava dell’uva da un fruttivendolo. Mia madre ha letteralmente vissuto per lui ed è stato l’unico uomo della sua vita. Io lo chiamavo ‘Lallo’, lui mi chiamava ‘Lallina’”.