Estate 2022 caldo e siccità spingono gli incendi. Quest’anno in Italia sono già cresciuti del +153% rispetto alla media storica. I danni su ambiente, produzioni agricole e biodiversità sono incalcolabili. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti su dati Effis in riferimento ai roghi che a macchia di leopardo hanno sconvolto da nord a sud tutta la Penisola. Dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Isola d’Elba fino a Roma, dove si segue la pista degli incendi dolosi per lo smaltimento dei rifiuti.

Terreni aridi, sempre più a rischio incendi

Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – sottolinea Coldiretti – con aree sempre più esposte al divampare delle fiamme. Preoccupa anche la previsione di una nuova ondata di calore prevista per la metà del mese. Una situazione drammatica in un 2022 che si è già classificato fino ad ora come l’anno più caldo di sempre. Secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr relativi al primo semestre le temperature quest’anno sono superiori di 0,76 gradi rispetto alla media storica e le precipitazioni praticamente dimezzate lungo tutta la penisola. In  Italia – spiega Coldiretti – dall’inizio dell’anno si è già verificato più di ¼ di tutti gli incendi scoppiati nell’intero 2021 quando il Paese venne devastato da ben 659 tempeste di fuoco di dimensioni significative secondo i dati Effis.

Estate 2022: caldo e roghi in tutta Europa

Non solo l’Italia. I roghi interessano l’intero continente dopo un  mese di giugno che è stato il secondo più caldo mai registrato in Europa. La temperatura superiore di 1,6 gradi alla media anche l’per effetto del valori estremi fatti registrare in Spagna, Francia e Italia, secondo l’analisi della Coldiretti sul bollettino climatico del programma europeo Copernicus.  A livello mondiale la temperatura media è stata di 0,32 gradi superiore alla media 1991-2020, la terza più alta mai registrata prima soprattutto per effetto dei valori rilevati in Cina, Giappone e Usa dove brucia il Parco Nazionale Yosemite nel quale si trovano le sequoie giganti, gli alberi più grandi del mondo.

I danni al raccolto superano i 3 miliardi

Ogni rogo – sottolinea la Coldiretti – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Una situazione che aggrava il conto dei danni causati dal caldo e dalla siccità che hanno ormai superato i 3 miliardi di euro sui raccolti.

In Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, la tendenza al surriscaldamento è accompagnata da una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa alleggerito anche dall’inflazione.

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 Una situazione alla quale si aggiunge la piaga degli incendi, spesso opera dell’azione dolosa dell’uomo. Per questo occorre valorizzare quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali, creando le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne.

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